Libera: "Allarmante avanzata della corruzione nel nostro Paese"
“Al di là di quello che sta emergendo dall'indagine di Genova e in attesa che iter processuale faccia chiarezza sulla vicenda, è allarmante l'avanzata senza freni della corruzione nel nostro Paese. Da Torino ad Avellino, da Bari a Pozzuoli, da Palermo e Catania a Cagliari, ogni settimana leggiamo di un' inchiesta giudiziaria con amministratori, politici, funzionari, dirigenti di azienda e imprenditori coinvolti in reati di corruzione, turbativa d'asta, voto di scambio politico mafioso. Un vero un unico “partito bipartisan delle mazzette”, una nuova tangentopoli a macchia di leopardo che sta ri-portando alla luce un costume culturale e politico corrotto che rischia sempre di più di essere tollerato e considerato normale da una parte rilevante del sistema partitico e imprenditoriale. Le numerose inchieste che dall'inizio dell'anno colpiscono il Paese, sono la dimostrazione che la corruzione è ormai una vera "patologia nazionale", che alimenta sfiducia diffusa nelle istituzioni democratiche, disimpegno, astensionismo. A fronte dell'aggravarsi di queste gravi criticità assistiamo ad un progressivo allentamento degli anticorpi come l’accelerazione forzosa delle procedure di spesa pubblica, così da impiegare purchessia (ma in tempo utile) la "manna" dei fondi del Pnrr; l’innalzamento delle soglie per l’affidamento diretto o la selezione ristretta dei concorrenti nella quasi totalità delle centinaia di miliardi di futuri appalti pubblici; la programmazione e il rifinanziamento di gigantesche opere infrastrutturali; la museruola ai controlli della Corte dei Conti e dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac); la prospettata abrogazione o il depotenziamento sia di "reati sentinella" (come l’abuso d’ufficio e il traffico di influenze), sia degli strumenti di intercettazione nei reati contro la pubblica amministrazione".
In una nota Libera commenta l'inchiesta sulla corruzione che ha investito, tra gli altri, il presidente della Regione Liguria.
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