Amunì

Amuni, per ricominciare a sognare

Bellezza ed emozione nel racconto dei ragazzi.

Amuni, per ricominciare a sognare

Libera ha sperimentato un modo nuovo di operare con i giovani autori di reato, un modo di “catapultarli” dentro le situazioni reali, forti, concrete. Situazioni vive, cariche di sentimenti, di odori, di grida o silenzi di chi ha vissuto la violenza delle mafie, non per sentito dire, ma sulla propria carne. Persone, luoghi e storie capaci di raccontare “le altre facce delle mafie”. Partire dai “credo” di questi ragazzi, accoglierli e analizzarli senza il pregiudizio di chi sa già dove sia la verità. Partire dal loro essere “persone” a prescindere dal reato commesso. Essergli a fianco e non davanti o dietro, mettendoci, noi insieme a loro, la faccia… questa è stata la sfida portata avanti in questi anni. Una sfida che sta diventando una “nuova” rinascita. E scegliere da che parte stare.

F. M., 19 anni, Genova

“penso che il punto di forza di Amuni sia dare la possibilità ai ragazzi in messa alla prova di sentirsi umani e uguali agli altri ragazzi”

Ho conosciuto Libera nel 2015, quando ho iniziato il mio percorso di messa alla prova, poi durato un anno. Ormai sono quasi 4 anni che seguo il progetto Amuni che in Liguria si chiama Anemmu. Ormai mi sento di essere una volontaria con una marcia in più, avendo provato io in prima persona cosa sia la messa alla prova. Prima di iniziare questo progetto mi ero già interessata di mafia, criminalità organizzata, ma non avevo mai potuto approfondire l’argomento, avere testimonianza e non avevo mai potuto avvicinarmi emozionalmente a ciò che il fenomeno mafioso si porta dietro. Penso che il punto di forza di Amuni sia dare la possibilità ai ragazzi in messa alla prova di sentirsi umani e uguali agli altri ragazzi, poter condividere senza però essere giudicati ed etichettati. È un grande progetto seguito da persone altrettanto grandi con tanta voglia!

Raafat Masoud, 21 anni, Milano

“grazie al percorso con Libera ho imparato a vedere il bello, vivere il bello e lasciarlo intatto… e così ho deciso di continuare perché mi sento come in famiglia, la mia famiglia italiana.”

Quando ho iniziato il progetto Andemm, durante la messa alla prova, avevo voglia di conoscere persone nuove. Ogni anno trattiamo argomenti diversi, e abbiamo la possibilità di conoscere sempre persone e realtà nuove come Legambiente che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti; di ascoltare le storie dei familiari delle vittime innocenti di mafia e di visitare luoghi interessanti. Viviamo anche momenti dedicati al divertimento, come le cene insieme o la merenda in sede. Questa per me è diventata come una seconda casa e l’ho conosciuta proprio grazie al progetto. Oltre al divertimento Andemm ci aiuta anche a metterci nei panni degli altri e durante questi due anni ho conosciuto persone che quando fai errori ti consigliano, che ti aiutano a ragionare e a prendere decisioni pensate. Adesso capisco che è difficile aiutare a cambiare le persone, anche se si cerca sempre di far capire che ci sono diversi modi di ragionare. Grazie al percorso con Libera ho imparato a vedere il bello, vivere il bello e lasciarlo intatto… e così ho deciso di continuare perché mi sento come in famiglia, la mia famiglia italiana.

Pietro Maiorana, 18 anni Messina

“un momento di forte crescita personale ed emotiva, un momento aggregante ed arricchente”

Consapevolezza, esperienza, conoscenza.Se dovessi riassumere la mia esperienza nel partecipare al progetto Amunì, sarebbero queste le tre parole a cui penserei. Consapevolezza delle situazioni, non pensavo ci fossero sul territorio associazioni impegnate attivamente nella lotta alla mafia ed alla estorsione. Esperienza, perché solo partecipando attivamente si impara, e solo vivendo in prima persona ci si può fare un’idea consapevole e senza filtri. Conoscenza perché ho imparato tanto, dal toccante incontro con i membri della famiglia Campagna, fino allo scambio di esperienze con gli ospiti della comunità “FARO” che mi hanno arricchito con le loro storie personali ed i loro punti di vista. Questo per me è stato il progetto, un momento di forte crescita personale ed emotiva, un momento aggregante ed arricchente: ascoltare determinate testimonianze guardandoci negli occhi non è come ascoltare determinate storie in televisione, tutto è più reale, profondo e “vero”.

Jawara Ebrima, 18 anni Marsala

“credo di essere oggi una persona migliore e per questo ringrazio Libera e tutti gli operatori “

Sono orgoglioso e soddisfatto di aver partecipato a questi progetti, ho imparato nuove cose, ho conosciuto tante belle persone che mi hanno accolto. Credo di essere oggi una persona migliore e per questo ringrazio Libera e tutti gli operatori per l’aiuto che mi hanno dato e per le esperienze che sono riuscito a fare in questi mesi. Il campo Amunì mare mare a cui ho partecipato è stata un’esperienza bellissima per l’emozione che ho provato quando insieme agli altri ragazzi siamo usciti in barca a vela per la prima volta.