Contromafiecorruzione

Passaggio a Nord Est: il focus di approfondimento

Numeri, dati e storie di illegalità in Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

Un focus sulle tre regioni del Nord est, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, con numeri storie e dati sulle principali illegalità dal titolo “Passaggi a Nord Est” è stato presentato da Libera in vista di Contromafiecorruzione, che si svolgerà a Trieste, dal 1 al 3 febbraio, una tre giorni di confronto studio, progettualità e proposte per un rinnovamento dei percorsi, dei linguaggi e degli strumenti nella lotta alle mafie e alla corruzione. Libera ha elaborato gli ultimi dati disponibili dei principali report su ecomafie, traffico di droga, riciclaggio e beni confiscati per quanto riguarda le tre regioni del Triveneto per accedere i riflettori sul Nord Est.

Entrando nel dettaglio dei dati del focus il nord-est da locomotiva economica del Paese, nel silenzio e lentamente si sta trasformando in “lavatrice” di soldi sporchi. Nell'ultima relazione semestrale 2017 della Direzione Investigativa Antimafia, che annovera tra i suoi obiettivi strategici l’attività di prevenzione nel settore del riciclaggio di proventi illeciti mediante, l’analisi e l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette inviate dall’U.I.F (l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia) ha selezionato nelle tre regioni del Nord Est complessivamente 3.836 operazioni finanziarie sospette pari al 8,6% del totale nazionale. Ogni giorno in queste regioni presso banche ed enti creditizi si effettuano 21 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette di riciclaggio.Nel dettaglio sono 723 quelle attinenti alla criminalità organizzata mentre sono 3.113 quelle relative ai reati spie. Il maggior numero di segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio sono nel Veneto con 2.642 segue il Trentino-Alto Adige con 621 e Friuli-Venezia Giulia con 573. In particolar modo per quanto riguarda le operazioni sospette di riciclaggio con diretta attinenza alla criminalità mafiosa spiccano le 266 operazioni in Friuli Venezia Giulia, solo lievemente inferiori a quelle del Veneto pari a 280. Nel Trentino-Alto Adige sono invece 177.

Tutta l’area del Triveneto si caratterizza per essere divenuta terra di riciclaggio e di investimenti di capitali mafiosi e i dati sui beni confiscati sembrano confermare questa realtà: 161 beni immobili confiscati e destinati agli enti locali (Veneto 126, Friuli Venezia Giulia 19, Trentino Alto Adige 16) e 268 ancora in gestione presso l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per lo più appartamenti in condominio e box auto (Veneto 231, Friuli Venezia Giulia 35, Trentino Alto Adige 2).

Predoni dell'ambiente in azione nel Nord Est. Secondo il Rapporto Ecomafie 2018 di Legambiente nelle tre regioni del Focus Nord-est complessivamente sono stati 1.706 le infrazioni ambientali, ciò significa che lo scorso anno sono stati verbalizzati più di 4,5 reati al giorno con 1.914 persone denunciate e arrestate e 552 sequestri effettuati (circa il 7% del totale nazionale). Numeri che, se da una parte raccontano di un Nord-Est afflitto dagli ecocriminali, dall’altra parlano del successo dell’attività di contrasto, che può vantare anche un rinnovato apparato sanzionatorio legato alla legge 68 (i delitti ambientali), che sta mettendo all’angolo chi distrugge la biodiversità e attenta alla salute dei cittadini. Il Veneto è la regione con il maggior numero di reati accertati con 872, 1.267 persone denunciate e arrestate e 318 sequestri, segue il Trentino con 542 infrazione accertate, 207 persone denunciate e arrestate e 9 sequestri mentre in Friuli Venezia Giulia sono 292 infrazioni, 440 persone denunciate e arrestate e 225 sequestri .Di corruzione e reati ambientali sono piene le cronache giudiziarie. Dall’1 gennaio 2010 al 31 maggio 2018 Legambiente ha censito nelle tre regioni 19 inchieste che hanno portato all'arresto di 158 persone e alla denuncia di 346. Il Veneto con 15 inchieste, 116 persone arrestate e 275 denunciate detiene la maglia nera per corruzione ambientale.

Preoccupante lo scenario che riguarda il traffico di droga. Nel 2017 sono state condotte dalle Forze di Polizia complessivamente 2.374 operazioni/attività antidroga pari al 9% del totale nazionale che hanno portato alla denuncia per reati sugli stupefacenti di 3.342 persone, di cui il 95% ha riguardato il reato di traffico/spaccio e il 5% quello di associazione finalizzata al traffico di droga. Rispetto al 2016, aumentano in maniera consistente a livello nazionale le denunce in Trentino Alto Adige (+37,34%) e Friuli Venezia Giulia (+21,17%). Rispetto al 2016, il Trentino Alto Adige ha fatto registrare gli aumenti più consistenti nei sequestri di sostanze stupefacenti (+530,75). Mentre nel Veneto si è registrato un notevole incremento di sequestri di eroina (+271,55%). Nel Veneto sono state sono state effettuate a livello regionale 1.406 operazioni antidroga, con un incremento del 19,05% rispetto all’anno precedente e sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati sugli stupefacenti complessivamente 1.948 persone, delle quali 1.154 in stato di arresto, con un aumento del 17,28% rispetto all’anno precedente. Nel 2017 in Trentino-Alto Adige sono state effettuale a livello regionale 524 operazioni antidroga, con un incremento del 37,17% rispetto all’anno precedente. Sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati sugli stupefacenti complessivamente 754 persone, delle quali 369 in stato si arresto, con un aumento del 37,34% rispetto all’anno precedente. Nel 2017 in Friuli Venezia Giulia sono state effettuate a livello regionale 444 operazioni antidroga, con un incremento del 35,37% rispetto all’anno precedente. Sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati sugli stupefacenti complessivamente 641 persone, delle quali 336 in stato di arresto, con un aumento del 21,17% rispetto all’anno precedente.

“In questi territori – ha dichiarato Francesca Rispoli, ufficio presidenza di Libera - la lotta alle mafie non è stata per molti anni considerata una priorità, pertanto non meraviglia che nell’area del Nord-Est, in cui le mafie penetrano attraverso le maglie del mercato, in assenza di violenza omicida, siano ancora “invisibili” e quindi considerate, a livello locale-regionale, un fenomeno di scarsa rilevanza. C’è ancora difficoltà ad assumere le mafie e i fenomeni corruttivi come questione nazionale. Questa resistenza è preoccupante perché proviene dalle regioni che determinano l’andamento dell’economia nazionale. La tre giorni di Trieste di Contromafiecorruzione - conclude Rispoli - è una proposta di impegno e di lavoro per tutti coloro, singoli e associati, istituzioni e associazioni non si rassegnano allo strapotere della criminalità mafiosa e della corruttela, ma cercano ogni giorno, spesso lontano dalla ribalta, di porre un argine civile e democratico alla barbarie e alla violenza. Contromafiecorruzione Nord-est, per darci uno spazio dedicato di pensiero, approfondire la situazione attuale del territorio e avere maggiori strumenti di azione.”