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Azzardopoli 2.0 - Quando il gioco si fa duro... le mafie iniziano a giocare

Numeri, storie e giro d'affari criminali della «terza impresa» italiana

Benvenuti ad Azzardopoli, il paese del gioco d’azzardo, dove, quando il gioco si fa duro, le mafie iniziano a giocare. Ben 49 clan che gestiscono «i giochi delle mafie» e fanno saltare il banco. Da Chivasso a Caltanissetta, passando per la via Emilia e la Capitale. I soliti noti seduti al «tavolo verde»: dai Casalesi di Bidognetti ai Mallardo, dai Santapaola ai Condello, dai Mancuso ai Cava, dai Lo Piccolo agli Schiavone. Le mafie sui giochi non vanno mai in tilt e di fatto si accreditano ad essere il quattordicesimo concessionario «occulto» dei Monopoli di Stato. Numeri, storie, analisi del dossier non svelano la soluzione di un giallo perché, semmai, il colore che prende l’impresa è il nero. Per i risvolti in chiaroscuro, per le numerose zone d’ombra di un sistema complessivo, quello dei giochi d’azzardo, che, curiosamente, ma non troppo, in un paese in crisi come l’Italia, funziona e tira.

di Daniele Poto

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