Addio Papa Francesco
21 apr 2025 - "Teniamo accesa la luce della speranza" le parole di Luigi Ciotti in ricordo di Papa Francesco
Acli, Arci, Articolo 21, Avviso Pubblico, Centro Studi “Pio La Torre”, Cgil, Cisl, Uil, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Legambiente, Libera e Usigrai hanno inviato stamattina una lettera a tutti i capigruppo parlamentari e ai Presidenti della Commissione Giustizia di Camera e Senato per chiedere che sia istituita rapidamente la Commissione parlamentare antimafia ed un incontro per discutere dei contenuti del Decreto Sicurezza.
Gli scriventi fanno notare a senatori e deputati che con l’approvazione della Legge 7 agosto 2018, n. 99, il Parlamento ha deliberato di istituire la Commissione Parlamentare Antimafia anche nella XVIII Legislatura ma che, ad oggi, l’organo parlamentare non è ancora stato attivato. “Si tratta di una mancanza su cui Vi invitiamo ad agire rapidamente per porvi rimedio – è scritto nella lettera – poiché le mafie non solo continuano ad esistere ma rappresentano, insieme alla corruzione, una seria, concreta e attuale minaccia alla nostra democrazia, alla nostra sicurezza e al nostro sistema economico, come da tempo è scritto e documentato in relazioni ufficiali inviate al Parlamento”.
Le associazioni e i sindacati chiedono inoltre un incontro alle forze politiche per discutere di alcuni contenuti del Decreto Sicurezza, in particolare quelli afferenti ai beni e alle aziende sequestrate e confiscate. Si legge nella lettera: “Dalla bozza di testo resa pubblica e che abbiamo visionato, abbiamo letto che vengono proposte sensibili modifiche al Codice antimafia attualmente in vigore, in particolare per quanto concerne i beni e le aziende confiscate inserendo, ad esempio, elementi di discrezionalità in seno alle Prefetture e rivedendo il ruolo del Comitato di Indirizzo dell’Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Infine, la positiva previsione di assumere 70 persone in seno all’Agenzia tramite concorso difetta di una copertura di risorse finanziarie”.
Le associazioni e i sindacati attendono fiduciosi una risposta dalle forze politiche.