Al via una petizione per chiedere ai deputati di non svuotare la legge 185/90
27 mar 2024 - Il 17 aprile presso la sede di Libera mobilitazione delle organizzazioni della società civile riunite nel coordinamento "Basta favori ai mercanti di armi".
Lo scorso 27 dicembre con una lettera firmata da Luigi Ciotti inviata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Presidente della Camera e del Senato e a tutti capigruppo della Camera e del Senato, Libera e le associazioni aderenti alla rete, hanno chiesto al Parlamento l'istituzione in tempi brevi della Commissione Bicamerale d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e delle altre organizzazioni criminali.
La Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali – scriveva Libera nell'appello - non è una commissione parlamentare permanente, ma necessita di essere istituita con legge ad ogni nuova legislatura. Per questa ragione fin dal primo giorno dell'insediamento delle Camere, numerosi senatori e deputati hanno depositato il disegno di legge per la sua istituzione, consci che sia una priorità per il nostro Paese.
Oggi, a due settimane dall'invio della lettera appello, si apprende della decisione di esaminare alla Camera la proposta di legge sull'istituzione della Commissione il prossimo 27 gennaio. Si tratta di un primo passo importante che risponde alla richiesta avanzata dalla rete di associazioni aderenti a Libera. La calendarizzazione è una buona notizia ma è importante che si lavori velocemente per l'istituzione della Commissione e che questa lavori alacremente per leggere ciò che sta avvenendo sui territori e avanzi accanto alla denuncia delle proposte utili a liberare il Paese dalla morsa degli interessi criminali e dalle troppe connivenze di cui godono. Le numerose inchieste portate avanti da magistrati e forze dell'ordine dimostrano con chiarezza che mafie e corruzione sono ancora forti e che c'è bisogno di uno scatto, di un sussulto di coscienza prima che sia troppo tardi.
Il problema delle mafie, ma anche dei fenomeni connessi della droga, della corruzione, del gioco d’azzardo e dei disastri ambientali prodotti dalla criminalità organizzata, sono diventati nella testa di troppe persone oggetto di normalizzazione, come emerge anche dal rapporto del 2022 di Demos&Pi. e Libera.
La pandemia e la crisi economica che stiamo vivendo conducono molte persone ad occuparsi delle emergenze quotidiane da affrontare, ma c'è un filo rosso che tiene unite le grandi diseguaglianze globali, le speculazioni finanziarie, le mafie e la corruzione. È il filo della criminalità dei potenti, delinquenti che trovano il modo di stringere sodalizi a scapito di ampie fasce della popolazione, che rischia di sentirsi sempre più impotente e di essere in via crescente impoverita. Le numerose inchieste portate avanti da magistrati e forze dell'Ordine dimostrano con chiarezza che mafie e corruzione sono ancora forti e che c'è bisogno di uno scatto, di un sussulto di coscienza prima che sia troppo tardi. Nella politica del Paese il problema delle mafie è un argomento messo da parte: è giunto il momento di diventare più presenti in quei contesti scomodi e lontani dove le mafie proliferano.
11 gennaio 2023