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Esame da superare: trasparenza

Partecipa alla nuova campagna di Libera per monitorare il grado di trasparenza delle università italiane

Settantanove università tra statali, private tradizionali e private telematiche: questa è la fotografia degli Atenei in Italia. Un quadro composito, che restituisce la ricchezza del mondo accademico. E Libera, fin dai suoi primi passi ormai 26 anni fa, ha sempre creduto nell'importanza dell'azione educativa e culturale nel contrasto alle mafie e alla corruzione: la formazione dei professionisti di oggi e di domani è un passo imprescindibile per rafforzare la costruzione di percorsi di giustizia sociale. La trasmissione dei saperi e la ricerca di nuovi orizzonti di conoscenza è lo strumento fondamentale per far mettere le radici all’etica. Gli studenti e le studentessa di oggi devono sentire forte il legame con l’istituzione che accompagna la loro crescita, diventando protagonisti di momenti di confronto e di aperture verso il mondo esterno.

Tutti questi motivi hanno messo in evidenza l'urgenza di affrontare il tema della trasparenza come strumento di rafforzamento dell'intero percorso di conoscenza e di ricerca, con l’obiettivo di creare uno stabile rapporto studentesco tra la comunità studentesca e l’apparato accademica. Per questo, promuove una campagna nazionale per monitorare le università italiane “Esame da superare: Trasparenza” un forte richiamo alla necessità di dare priorità all'azione culturale della trasparenza. Chiediamo, infatti, che i percorsi di crescita educativa e formativa sempre di più diventino strumenti di partecipazione democratica e di coesione territoriale.

Il primo passo di questo percorso di monitoraggio è un questionario online (http://bit.ly/esametrasparenza) compilabile in forma anonima, su quattro diversi ambiti da osservazione: la sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, il Codice Etico e la piattaforma per il Whistleblowing. Domande semplici e intuitive, che guideranno gli studenti e le studentesse alla scoperta di questi strumenti; alla fine, la possibilità di segnalare possibili linee d’azione. Il monitoraggio civico, infatti, altro non è che l’attivazione di processi partecipativi democratici. Un percorso che permetterà agli studenti universitari di valutare quanto la propria università utilizzi pienamente gli strumenti predisposti dalla legge 190/2012 e seguenti, che guardano alla trasparenza non come semplice adempimento burocratico, ma come presupposto per generare attenzione, monitoraggio e quindi prevenzione di abusi e corruzione.

Lo stile al quale le nostre comunità monitoranti ispirano la loro azione civica è da sempre chiedere dati pubblici e di qualità perchè siamo convinti che essi ci permettano di prenderci cura di un bene comune oltre la logica del mero accesso civico, in un clima positivo e costruttivo di cooperazione con le amministrazioni, per generare un’azione di advocacy dal basso.

Ecco perchè, sia a livello nazionale che territoriale, daremo il via alla nostra azione di monitoraggio, attraverso la compilazione del questionario e poi con un’attenta lettura delle risposte.

Metteremo a disposizione di cittadini e cittadine una fotografia precisa dello stato di trasparenza degli atenei italiani scattata dagli studenti, sulla base della loro conoscenza e percezione, per fare in modo che sempre di più sia riconosciuto il diritto al sapere civico.

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