Memoria e Impegno // 21 marzo

Altro e altrove

21 marzo 2020 Palermo, Sicilia

Il prossimo 21 marzo, la XXV edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, si svolgerà a Palermo. L'appuntamento del 21 marzo sarà preceduto da centinaia di appuntamenti su tutto il territorio regionale con incontri nelle scuole, proiezioni di film, dibattiti, spettacoli teatrali.

La prossima Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie ci richiama ad una sfida importante. Saranno infatti 25 anni dalla nascita dell'associazione Libera. Un periodo lungo che ha reso protagoniste una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali in un grande percorso di cambiamento dei nostri territori. Da allora molta strada è stata fatta. Innumerevoli sono state le iniziative, i percorsi di cambiamento proposti e realizzati: beni confiscati, memoria, educazione alla corresponsabilità, campi di formazione e impegno, accompagnamento delle vittime, formazione universitaria, sono solo alcuni degli snodi più importanti dell’impegno collettivo di questo quarto di secolo. In questi anni anche le mafie hanno modificato il loro modo di agire, rendendosi più nascoste ma sempre più invasive e pericolose per le nostre comunità e le nostre economie. Dunque l’azione contro le mafie e la corruzione è un’azione che si deve rendere sempre innovativa, capace di leggere il presente, affondando saldamente i piedi nella storia. Il 21 marzo è un momento di riflessione e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire. È una giornata in cui si chiedono verità e giustizia per quelle vittime ed è altresì il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate. Leggere i nomi e i cognomi delle vittime è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, per non far morire le idee testimoniate e l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile. Nel corso di questi 24 anni le centinaia di migliaia di ragazzi che hanno partecipato hanno sempre più compreso che dietro quel lungo elenco, quello scorrere innumerevole di nomi e cognomi, ci sono esseri umani veri e propri, storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.

Perché Palermo

Promuovere la giornata nazionale della memoria e dell’impegno in Sicilia e portare migliaia di persone e di giovani a ricordare le vittime innocenti nella città di Palermo è oggi assunzione di corresponsabilità collettiva e occasione per una riflessione profonda sullo stato della lotta alle mafie e alla corruzione nel nostro Paese. Palermo, una città profondamente cambiata: è ancora città di contrasti e di conflitti, dove la mafia esiste ancora, ma oggi non comanda più, mentre si moltiplicano le esperienze di resistenza ad ogni forma di oppressione e di violenza, a partire dai beni confiscati alle mafie, oggi divenuti beni comuni, restituiti alla collettività. Palermo, la città che nel 2000 ha ospitato l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel corso della quale è stata siglata la Convenzione ONU contro la criminalità organizzata transnazionale, trattato multilaterale che compirà 20 anni nel 2020. Un anniversario per riflettere e fare il punto sull’efficacia degli strumenti internazionali adottati per la lotta al crimine organizzato. Dalla piazza di Palermo saranno letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie e della corruzione, nel segno di una memoria che non vuole essere celebrazione ma impegno per il cambiamento, trasformazione della memoria d’occasione, inamidata, in memoria condivisa e pubblica, in memoria viva. Da Palermo e da tanti punti di lettura in tutta Italia e all’estero, l'elenco dei nomi ci ricordano che la memoria è un valore, è una risorsa. Questa giornata non è solo testimonianza, non è semplicemente un gesto: è un sentimento di gratitudine e riconoscenza per quanti hanno perso la vita. È tutto questo, ma anche qualcosa di più. Non basta avere memoria, occorre coltivarla e trasmetterla. Le vittime che ricordiamo in quel giorno e negli altri 364 giorni non sono un semplice elenco di nomi. Sono, devono essere, altrettanti stimoli a interrogarsi e conoscere per fare, per esserci, per cambiare. Sono volti, persone che hanno molto da dirci e da insegnarci nel presente. Un presente dove la nostra responsabilità è il luogo del rispetto della memoria. L'obiettivo è un coinvolgimento ampio di tutto il territorio nazionale, con tanti collegamenti internazionali in Europa, Africa, America Latina: per le istituzioni e per la società civile sarà occasione per lanciare un segnale concreto di impegno comune contro le mafie. Segnale che partirà da Palermo: città di mare che al mare, insieme a tutta la Sicilia, deve la sua forte identità. Dal mare arriva la ricchezza culturale della regione, arrivano da sempre il lavoro, il cibo, la vita. Dallo stesso mare arrivano a volte le tempeste, che non hanno mai piegato l’anima di queste terre. Una marea di persone da tutta Italia arriverà a Palermo. Il noi abbraccerà la Sicilia: quel noi fatto di gruppi, associazioni, studenti, scout, giovani e adulti che sono il volto dell’Italia bella, di un Paese più consapevole e responsabile. E che saranno a Palermo il 21 marzo 2020 per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.

Lo slogan: Altro e Altrove

“Altro”, come ulteriore impegno per procedere su questa strada battuta in venticinque anni, verso un “altrove” ancora da liberare dalla presenza di mafie e corruzione, in cui vengano messi al centro i bisogni e i desideri delle persone. Se da un lato sentiamo il dovere di essere custodi di un patrimonio storico fatto di eventi tragici e gesti di reazione e rottura, dall'altro abbiamo la necessità di portare le nostre battaglie oltre quel periodo, per saldarle alle urgenze sociali che schiacciano e indeboliscono le nostre comunità oggi. Sono le storie delle persone, vittime innocenti che tracciano e ridisegnano la linea del tempo, l'impegno nel presente per rigenerare i nostri territori.

L’immagine e il segno

Il manifesto di questo 21 marzo ci porta su una battigia, con un’onda che si infrange sulla sabbia. Tante piccole gocce che si mescolano e insieme diventano mare, dirompenti come un'onda che contamina la riva, sfondo di un orizzonte da immaginare e perseguire. Per giungere a una consapevolezza che ci aiuti a saldare il nostro agire quotidiano in un percorso collettivo. E perché la coscienza e conoscenza della storia ci aiutano a compiere scelte, a costruire il futuro, a indirizzare il presente. Come sempre sarà importante tradurre questa suggestione in un simbolo concreto da elaborare a scuola. Chiederemo, dunque, a tutti gli studenti e le studentesse di scendere in piazza con un elemento che richiami al mare e le sue onde. Perché il nostro moto di impegno non si arresti e ciascuno possa fare la propria parte in questo profondo mare di corresponsabilità.