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Percorsi di genere

Voci che narrano storie, donne che si alzano dal silenzio dell'omertà, voci di donne che sollecitano una presa di coscienza collettiva contro la cultura della violenza.

Percorsi di genere

Ci sono delle connessioni importanti fra la violenza subìta dalle donne  e la violenza mafiosa, esercitata su uomini e donne. Esigenza di controllo dei corpi e dei territori, esercizio e abuso di potere sono solo alcuni degli elementi che possiamo rintracciare nelle diverse manifestazione di uso della  violenza, che hanno alla base prima di tutto una forte componente di deprivazione culturale e sociale.

Per questo motivo, in questa sezione abbiamo pensato di fornire delle proposte educative e didattiche che provassero a mettere a fuoco i temi che riguardano le questioni di genere, legandole ad alcune storie di donne vittime innocenti delle mafie. Ancora un altro spazio di riflessione lo abbiamo dedicato alla costruzione di una proposta didattica volta a decostruire linguaggi e stereotipi legati alle questioni di genere.

DALLA VIOLENZA ALL'IMPEGNO - Storie  STORIE AL FEMMINILE PER COSTRUIRE CAMBIAMENTO

Le voci delle donne messe a tacere dalla violenza mafiosa hanno dato vita nel corso del progetto "Dalla violenza all'impegno: storie al femminile per costruire cambiamento". Un percorso che più di trenta classi provenienti da tutta Italia hanno portato avanti, ciascuna con la propria sensibilità e il proprio impegno. Entrare dentro alcune vicende intime e complesse non è stato semplice. Le storie che gli studenti hanno raccontato attraverso la scrittura, esigevano rispetto e delicatezza: storie di donne, di madri, di figlie, che hanno pagato con la vita le loro scelte, spesso vittime di un sistema criminale così forte e pervasivo anche sul profilo culturale, capace di condizionare totalmente e drasticamente le vite delle persone. Dunque intraprendere questo viaggio di conoscenza, per i ragazzi è diventato un percorso di crescita e di consapevolezza. Una scelta ben precisa che ha richiesto uno sforzo: provare a narrare storie meno conosciute, ma anche, nelle storie più note, rintracciare gli aspetti e le sfumature della personalità che spesso non balzano agli onori della cronaca e che invece ci restituiscono una descrizione più vera di quella vita; sempre nella direzione di decostruire la figura “dell’eroe solitario che lotta contro le mafie”, per avvicinarci, invece, a una modalità di contrasto alle mafie fatta di scelte quotidiane e gesti che riguardano tutta la società civile. Riadattare le biografie di queste donne, partendo da alcuni dati reali, per poi lasciare spazio alla fantasia dei ragazzi, ha rappresentato per studenti e docenti una piccola grande scommessa. In questo lavoro non c’è stato semplicemente un esercizio narrativo, ma una sorta di viaggio introspettivo che ha permesso agli studenti di far proprie queste storie, provando, in alcuni casi, anche a immaginare un “finale differente”. E allora questi racconti sono diventati dei diari, delle lettere, addirittura dei piccoli gialli, in cui i giovani scrittori si sono cimentati, e sicuramente uno degli aspetti più interessanti è che l’abbiano fatto in maniera corale e condivisa. Con l’idea che ciascuno degli studenti potesse arricchire l’elaborato, senza aver paura di esprimere i concetti in maniera non corretta, ma preoccupandosi di andare al cuore delle questioni. Motivo per cui questo percorso formativo non è assolutamente un concorso, ma un libro scritto a più mani, dove tutte le storie sono state valorizzate e hanno trovato pari dignità e importanza. Siamo partiti da circa 40 storie differenti fra loro per età, provenienza e contesto che abbiamo raccolto in un ebook. Tante altre ancora aspettano di essere conosciute e lette, quindi speriamo che in futuro questo lavoro digitale possa raccogliere altre biografie che studenti e docenti decideranno di approfondire. Ci piace pensare che il frutto dell’impegno dei ragazzi possa donare nuova vita e slancio alle vicende di queste donne, e ai familiari di queste persone, perché con la loro forza, il loro coraggio e la loro determinazione ci aiutano a trasmettere memoria viva, per fare in modo che le storie complesse e dolorose, che vi apprestate a leggere, non facciano parte solo del passato, ma diventino costante riferimento di impegno nell’oggi e nel domani di tutti noi.

PLURALE FEMMINILE - NUOVI LINGUAGGI PER CONTRASTARE LA VIOLENZA DI GENERE

 

LEA - LEA GAROFALO, IL CORAGGIO DI OPPORSI - GUIDA PER INSEGNANTI

Questa guida intende semplicemente essere uno strumento di lavoro pensato per sostenere l’impegno quotidiano di molti insegnati che hanno a cuore la crescita civile delle ragazze e dei ragazzi nei confronti dei quali vivono una responsabilità educativa. Intraprendere il percorso che conduce all’essere persone e cittadini implica l’avere dimestichezza con tre elementi particolari: il primo è la memoria, la conoscenza dei fatti che hanno determinato la storia dei nostri territori e del nostro Paese. Fatti dentro i quali sbocciano storie di donne e di uomini che con il loro dolore, il loro sacrificio, la loro responsabilità hanno reso possibili percorsi di cambiamento e trasformazione, i cui risvolti sono ben visibili nelle vite di tutti. Conoscere queste storie, scorgere nella loro intimità pubblica i semi di crescita civile, aiuta ciascuno a trovare il senso dell’occuparsi delle persone che vivono accanto e del mondo attorno. Il secondo elemento è dato dalla necessità di sviluppare un “profilo etico” attraverso cui sviluppare un pensiero ed un agire orientati da quelli che sono i fondamenti del vivere civile che la Costituzione ci consegna: giustizia, uguaglianza, dignità e libertà delle persone. Quattro capisaldi utili a leggere la realtà contemporanea e individuare i criteri alla base delle azioni di tutti i giorni. Quattro vincoli che devono sempre essere compresenti contemporaneamente, per cui l’uno da forza e struttura agli altri. Il terzo fattore è l’impegno, movimento che nasce nel momento in cui nell’incontro con la memoria è possibile scorgere nelle storie un’apertura di speranza verso il futuro, il fermento insito nel desiderio di rendere migliore un pezzo di mondo e la vita delle persone che lo attraversano.

La guida propone alcuni strumenti attraverso i quali accompagnare lo svolgersi del percorso che dalla memoria conduce all’impegno e prova a farlo partendo dal racconto e dal ricordo delle vite coraggiose di Lea Garofalo e di sua figlia Denise. L’occasione ci viene offerta dalla possibilità di utilizzare l’opera cinematografica di Marco Tullio Giordana “Lea” che, narrando la storia di Lea Garofalo e di Denise, racconta una parte importante della storia del nostro Paese, del radicarsi dell’ndrangheta calabrese a Milano e di cosa siano effettivamente le mafie guardandole dal di dentro.

La guida è strutturata in 4 parti: in una prima, viene riportata una traccia biografica di Lea Garofalo e Denise, utile ad un lavoro propedeutico alla visione del film e ai successivi percorsi di approfondimento. Una seconda parte, contiene lo sviluppo dei temi portanti contenuti nel narrato cinematografico. In particolare si può trovare una scheda sulle mafie al Nord, una scheda sui testimoni di giustizia, una scheda sui legami ed i sentimenti nelle mafie. Nella terza parte vengono sviluppate alcune proposte di laboratorio formativo, contenenti gli obiettivi educativi ed alcuni oggetti di lavoro da trattare in aula con gli studenti. Infine, nella quarta parte vengono segnalati riferimenti bibliografici e differenti strumenti a supporto della discussione e della crescita delle conoscenze specifiche.