La febbre del cibo: "Bologna, il tuo odor di benessere"
19 dic 2024 - La nuova videoinchiesta di Libera Bologna
Si è svolta martedì 16 maggio presso la sala Aldo Moro del Palazzo dei gruppi parlamentari la prima riunione del tavolo tra la Rete dei Numeri Pari e forze politiche che sostengono l’Agenda sociale: Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Unione Popolare. L’apertura del tavolo è il frutto delle richieste avanzate dalla Rete durante l’assemblea nazionale dello scorso 22 aprile. Il Tavolo sarà un luogo di confronto permanente tra soggetti alla pari che hanno ruoli e responsabilità diverse. Il confronto si svolgerà con l’obiettivo di dare seguito agli impegni presi dalla politica sui punti dell’Agenda sociale, verificando le azioni messe in campo dal Governo che impattano su l’Agenda sociale per consentire un rapido scambio di informazioni con le realtà sociali nel tavolo e con tutti i soggetti che hanno sottoscritto l’Agenda sui territori. Il Tavolo servirà anche per costruire iniziative di mobilitazione sui punti dell’Agenda che rafforzino l’azione dell'opposizione sociale sui territori.
Il Tavolo permanente è suddiviso in 6 sottogruppi sulla base dei temi, delle competenze delle realtà coinvolte e delle urgenze del Paese: 1) Democrazia, Costituzione, Autonomia differenziata e guerra; 2) Diritto all'abitare; 3) Politiche industriale, lavoro, salario e riconversione; 4) Politiche sociali, disuguaglianze di genere, reddito e fisco; 5) Accoglienza; 6) Lotta alle mafie.
Saranno 18 le realtà sociali e sindacali del coordinamento nazionale della Rete dei Numeri Pari che seguiranno i lavori dei sottogruppi del tavolo in nome delle oltre 700 che hanno sottoscritto l’Agenda sociale: Salviamo la Costituzione, Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l'Unità della Repubblica e la rimozione delle disuguaglianze; Casa Internazionale Delle Donne; Centro per la Riforma dello Stato e Giuristi Democratici nel gruppo Democrazia, Costituzione, Autonomia differenziata e guerra; Unione Inquilini per il gruppo Diritto all’Abitare; Paese reale, Associazione Archivia e la FIOM-CGIL per il gruppo Politiche industriale, lavoro, salario e riconversione; Transform Italia; Oxfam Italia; Coop. Soc. Iskra e Assolei per il gruppo Politiche sociali, disuguaglianze di genere, reddito e fisco; Baobab Experience e Stop Border Violence per il sottogruppo Accoglienza; Libera, FLAI-CGIL e FAI Agisa Antiusura e Antiracket per il gruppo Lotta alle mafie.
Per ogni sottogruppo ciascuna forza politica ha individuato almeno due persone (parlamentari o dirigenti) per seguirne i lavori. Questi avranno il compito di portare avanti concretamente in Parlamento le proposte condivise all’interno del sottogruppo e scambiare le informazioni relative all’azione del Governo sui temi specifici.
Le priorità che sono state individuate durante la prima riunione saranno: l’opposizione al DDL “Autonomia differenziata” portata avanti dai Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, Salviamo la Costituzione, Giuristi Democratici e dal Centro per la Riforma dello Stato; la contestazione al “Decreto Cutro” e a tutto l'impianto normativo di criminalizzazione della migrazione e della solidarietà con Baobab Experience e Stop Boarder Violence; diritto all’abitare e misure di sostegno agli affitti con Unione Inquilini; il “Decreto 1 maggio” e la rimodulazione della misura di sostegno al reddito in direzione del Reddito di autodeterminazione dei quali si occuperanno le associazioni del movimento femminista, le cooperative sociali, i sindacati di categoria, Transform Italia e Oxfam Italia. Già nei prossimi giorni si riuniranno i primi sottogruppi del Tavolo per iniziare a lavorare su questi temi.
“L’Apertura del Tavolo rappresenta un passo avanti che responsabilizza tutti i soggetti coinvolti, indicando la strada ed il metodo per un nuovo percorso. L'aumento senza precedenti di disuguaglianze e povertà colpisce già oggi la maggioranza della popolazione. Invece di rispondere a questa priorità con politiche efficaci, il governo porta avanti l'ennesimo tentativo di manomissione della nostra Costituzione e di cambiamento del regime costituzionale parlamentare. L'assenza di risposte politiche scoraggiano la partecipazione dei cittadini e rafforzano le mafie, aumentandone il ricatto e il peso nei nostri territori e nella nostra economia. C’è bisogno di una controffensiva culturale e di una politica organizzata, non volatile, capace sin da subito di dare voce e spazio alla geografia della speranza. Abbiamo bisogno di costruire una consapevolezza nuova e alleanze più grandi se vogliamo invertire la rotta. Questo tavolo è il primo passo.” Giuseppe De Marzo, responsabile per le Politiche sociali di Libera.
Nessuno può anticipare quale sarà l’esito del percorso ma riconoscere che nessuno ce la fa da solo e che abbiamo bisogno di un metodo diverso e alleanze più grandi per costruire consapevolezza e prendere decisioni è una prima buona notizia. Al lavoro!