La febbre del cibo: "Bologna, il tuo odor di benessere"
19 dic 2024 - La nuova videoinchiesta di Libera Bologna
La città di Grand-Bassam è stata la prima capitale della Costa d’Avorio dal 1893 al 1900 ed è situata a circa 20 km da Abidjan, attuale capitale economica del paese. Il Comune di Grand Bassam ha una popolazione di circa 90.000 abitanti, etnicamente molto differenziata. La città, in forte crescita demografica, come tutte le regioni del sud della Costa d’Avorio, presenta tutte le difficoltà e gli scompensi di uno sviluppo che, pur evidente, beneficia solo marginalmente le fasce deboli della popolazione. La povertà che tra città e campagna arriva quasi al 40% della popolazione e i problemi connessi alla crescita della popolazione e alla sua urbanizzazione, costituiscono nodi fondamentali ancora non risolti.
E’ qui che il Gruppo Abele, attraverso la Communauté Abel, dall’inizio degli anni ’80 rappresenta un punto di riferimento fondamentale per le popolazioni vulnerabili della zona grazie alle molteplici attività educative e socio culturali promosse nel corso degli anni. Ed è presso gli spazi della Communautè Abel che dal 23 al 27 maggio 2023 si svolgerà la prima assemblea della rete PLACE ( Pace e Liberazione in Africa per il cambiamento e la partecipazione) promossa da LIBERA . Un luogo simbolico dove si riuniranno i rappresentanti delle oltre 40 realtà provenienti da 16 Paesi del Continente Africano. L’intento è confrontarsi, costruire analisi condivise a partire dai singoli Paesi e quindi progettualità comuni capaci di emancipare in futuro le sorti del continente. Lo scorso febbraio alcuni rappresentanti della rete, si sono incontrati a Kampala in Uganda al fine di condividere l’impostazione dell’iniziativa e porre le fondamenta per dare seguito al lavoro collettivo già finora portato avanti. Erano presenti i rappresentanti di alcune associazioni da Costa D’Avorio, Uganda, Malawi, Nigeria, Tanzania e Kenya i quali con Libera hanno condiviso i valori, la missione e la strategia che si intende promuovere insieme.
Un’assemblea, quella di maggio, che mette al centro i temi della pace e giustizia sociale a partire da alcune aree di intervento su: corruzione, traffici e crimine organizzato, discriminazione e razzismo, giustizia climatica e percorsi educativi e di prevenzione.
Siamo consapevoli che la sfida è grande quanto il continente e le sue complessità: a partire dalla questione generale relativa la sicurezza che tiene dentro i problemi relativi dei gruppi criminali, terroristici, e la violenza efferata che colpisce alcune aree , basti guardare ad alcune delle principali polveriere del continente come il Sahel e il Mozambico, o la drammatica situazione di un Paese tanto enorme e ricco di risorse quanto problematico come la Repubblica Democratica del Congo. Una geografia chiara, che non può non tener conto del ruolo dei soggetti internazionali presenti nei vari paesi, degli interessi particolari di democrazie sempre più autoritarie, a territori saccheggiati delle proprie risorse naturali per un’economia di guerra e potere. Tra gli obiettivi della rete anche quello di smontare e decostruire lo stereotipo dei tanti migranti criminalizzati solo per aver sognato l’Europa, e su cui solo per esempio un’analisi del fenomeno criminale e mafioso da una parte, al supporto alle vittime di tratta e traffico, o caporalato sono alcune delle iniziative da intraprendere per costruire realmente un’alleanza con un continente dinamico e di cui si stima una popolazione di circa due miliardi di persone entro il 2050. Una missione e una sfida: contribuire allo sviluppo sostenibile e alla giustizia sociale di un continente africano autosufficiente in un contesto di pace, non violenza, uguaglianza e senza insicurezza, razzismo e corruzione.