Al via una petizione per chiedere ai deputati di non svuotare la legge 185/90
27 mar 2024 - Il 17 aprile presso la sede di Libera mobilitazione delle organizzazioni della società civile riunite nel coordinamento "Basta favori ai mercanti di armi".
Manifesto per un'Etica della Responsabilità
UNA POLITICA ETICA, TRASPARENTE, COMPETENTE E RESPONSABILE
PER PREVENIRE E CONTRASTARE LE MAFIE E LA CORRUZIONE
E PER COSTRUIRE UNA COMUNITA' BELLA, ACCOGLIENTE E SOLIDALE
In questa straordinaria fase storica in cui la crisi sanitaria mondiale ha aumentato la già esistente crisi sociale, economica ed umana, siamo tutti chiamati a fare la nostra parte per costruire una società che fonda le sue radici sulla cultura della Pace, dell’Accoglienza, della Bellezza e della Responsabilità Politica.
Le conseguenze della pandemia rischiano di produrre danni permanenti e strutturali se non sarà realizzato al più presto quel cambiamento di paradigma nella politica, nell'economia e nella finanza, già causa di una democrazia malata e dove i diritti delle persone sanciti dalla Costituzione sono violati e troppo spesso degradati a privilegi.
E’ ancora più urgente una Politica che include, che mette al centro della propria visione i minori ed i giovani, la natura e l’ambiente, il lavoro sicuro e dignitoso, la buona economia e la finanza solidale, la bellezza (estetica) e la responsabilità etica, per costruire un futuro rigenerante che tuteli e valorizzi i beni comuni e città vivibili e accoglienti.
Una Politica che non promette ma agisce con coerenza e richiede una forte e chiara rottura con le organizzazioni mafiose e criminali e con tutte le condotte corruttive, in un momento nel quale si avverte fortemente il rischio di una progressiva assuefazione e, quindi, normalizzazione del fenomeno mafioso e di tutte le complicità e collusioni che lo alimentano.
Una Politica che promuove percorsi intergenerazionali, di memoria condivisa, attraverso un’azione educativa e formativa costante, con maggiore sguardo rivolto alle periferie ed ai contesti marginali.
Per queste ragioni e visto l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale in molti Comuni e nella Regione Calabria – in una fase cruciale di rilancio degli investimenti pubblici - con il manifesto “Per un'Etica della Responsabilità” proponiamo un'agenda contenente alcuni punti qualificanti per i programmi dei candidati, con richieste di impegni concreti e verificabili nelle Amministrazioni locali, attraverso la partecipazione ed il monitoraggio civico dei cittadini e delle reti sociali ed educative.
Vogliono essere un contributo a capire, riflettere e a fare, un primo passo per sostenere percorsi ed iniziative sociali e politiche sul territorio orientate alla diffusione di buone pratiche amministrative.
I diritti sociali, un welfare di comunità e l'inclusione sociale ed educativa
La pandemia ha allargato ulteriormente la crisi prodotta dall'aumento delle disuguaglianze e povertà e dall'assenza di politiche sociali efficaci ed ha accentuato la già grave dispersione scolastica, con un'ulteriore limitazione della socialità che si è profondamente modificata dalla pervasività di internet e dei social media. Abbiamo, pertanto, bisogno di un welfare di comunità capace di rigenerare i territori e ridurre le ingiustizie sociali e ambientali.
Per queste ragioni, chiediamo ai futuri amministratori politici un impegno concreto e verificabile per: (a) garantire la partecipazione ed il coinvolgimento attivo degli enti del terzo settore e delle reti sociali nell'esercizio delle proprie funzioni di co-programmazione e co-progettazione degli interventi e dei servizi nei settori di attività di interesse generale; (b) adottare e/o rafforzare con maggiori investimenti gli strumenti di sostegno al reddito che consentano il soddisfacimento dei bisogni primari e la piena accessibilità ai servizi basici essenziali; (c) sostenere le realtà sociali che promuovono pratiche di mutualismo sociale e di giustizia ecologica; (d) assicurare il diritto alla casa ed alla qualità dell'abitare; (e) la cancellazione dell'articolo 5 del decreto Lupi-Renzi; (f) attivare percorsi di inclusione giovanile, attraverso l'utilizzo e l'accessibilità agli spazi pubblici di aggregazione, sport, studio e attività in collegamento tra la scuola ed il territorio.
La trasparenza e la prevenzione della corruzione
Chiediamo ai futuri amministratori politici un impegno concreto e verificabile nella prevenzione della corruzione, affinché i piani anticorruzione degli enti locali diventino strumenti efficaci di trasparenza, responsabilità e buongoverno anziché un mero adempimento burocratico. In particolare, ai futuri amministratori chiediamo di: (a) assicurare una concreta e attiva consultazione pubblica delle principali realtà associative e dei portatori di interesse nella fase di aggiornamento dei piani anticorruzione; (b) condizionare la sottoscrizione di patti di integrità alla partecipazione alle procedure d’appalto; (c) assicurare trasparenza, partecipazione e pratiche di monitoraggio civico; (d) adottare e sottoscrivere pubblicamente un codice etico di condotta; (e) attivare percorsi di formazione e aggiornamento dei dipendenti pubblici sui temi dell’integrità e dell’etica pubblica; (f) applicare anche alle figure dirigenziali il dovere previsto dall’art.6 del codice di condotta dei dipendenti pubblici di comunicare la loro adesione ad associazioni, di carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano interferire con lo svolgimento dell'attività del loro ufficio.
Un Gioco responsabile
Chiediamo ai futuri amministratori politici di affrontare il problema delle dipendenze e del disagio sociale prodotti, specie nelle fasce più deboli della popolazione, dalla pratica patologica del gioco d’azzardo. In particolare, ai futuri amministratori chiediamo di: (a) aggiornare e tenere sotto controllo le statistiche sul numero di apparecchi, consumi e spesa nel territorio; (b) promuovere momenti di formazione e sensibilizzazione sul tema rivolti ai giovani e alla cittadinanza; (c) adottare regolamenti e ordinanze che vincolino in modo più rigoroso: l’individuazione dei luoghi sensibili; la determinazione delle distanze minime dai luoghi sensibili delle sale adibite al gioco d’azzardo; i limiti di orario di apertura delle sale adibite al gioco d’azzardo e dell’accensione degli apparecchi negli esercizi commerciali; i controlli sul rispetto delle regole.
Il riutilizzo sociale dei beni confiscati
Chiediamo ai futuri amministratori politici un impegno concreto e verificabile nella gestione e nell'assegnazione per finalità sociali dei beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti.
In particolare, ai futuri amministratori chiediamo di: (a) attivarsi nella consultazione delle banche dati dell'Agenzia nazionale; (b) pubblicare l'elenco ed i dati dei beni confiscati trasferiti nel patrimonio indisponibile del Comune; (c) adottare un regolamento che disciplini le procedure di gestione diretta e/o di assegnazione dei beni confiscati ai soggetti del terzo settore, prevedendo adeguate forme di consultazione pubblica; (d) prevedere forme di progettazione partecipata con le realtà sociali e percorsi di memoria con l'intitolazione dei beni alle vittime innocenti delle mafie; (e) promuovere il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati all'interno dei piani e programmi di sviluppo sostenibile e coesione territoriali.