18 proposte suddivise in tre aree strategiche per mettere al centro i diritti sociali, assicurare la trasparenza nella gestione degli appalti, prevedere la tracciabilità del sostegno alle imprese.
Potremo superare questa profonda crisi solo se sapremo uscire dalla cultura dell’emergenza e affermare quella delle regole: applicando bene e senza scorciatoie le norme che già esistono; garantendo diritti fondamentali, come il lavoro, la casa, il reddito, l’istruzione, la salute; lottando contro tutte le forme di povertà, a cominciare da quella educativa che colpisce le giovani generazioni; recuperando gli oltre 100 miliardi di euro sottratti annualmente alla collettività dall’evasione fiscale, per sostenere la nostra economia e ridurre il carico fiscale alle famiglie italiane. Tutto questo possiamo farlo stringendo insieme un “Patto per la Ripartenza”, fondato sull’etica della corresponsabilità. Un “Patto” a cui vogliamo contribuire con queste prime 18 proposte concrete, rivolte al Governo e al Parlamento, perché ascoltino la voce della società civile, del mondo del lavoro,rappresentanti di enti locali, delle imprese, di tutti coloro che, come noi, hanno a cuore la ripartenza del nostro Paese nella legalità e nella giustizia sociale.
Le 18 proposte
Diritti sociali
- Aumentarele risorse in dotazione al Fondo per la lotta alla povertà educativa, al fine di rafforzare le attività di contrasto alla dispersione scolastica;
- Sospendere, o in alternativa, ridurre drasticamente gli affitti regolati dal mercato, bloccare le procedure esecutive di sfratto e prevedere un contributo per le famiglie in condizioni di povertà assoluta nel periodo di crisi economica causata dal Covid-19;
- Estendere il reddito di cittadinanza e realizzare, al tempo stesso, la costituzione di un reddito di emergenza per raggiungere tutti coloro che sono esclusi da ogni altro intervento di sostegno;
- Rilanciare e rafforzare il Sistema sanitario nazionale, riqualificando tutta la rete dei servizi sanitari territoriali;
- Istituire un fondo di 5 miliardi di euro a sostegno degli enti locali, per garantire servizi fondamentali per la coesione sociale, investimenti e occupazione sui territori;
- Regolarizzare tutti i lavoratori e le lavoratrici migranti presenti in Italia, ma attualmente sprovvisti di un regolare titolo di soggiorno;
- Approvare un Piano di interventi pluriennale per persone senza dimora, comunità Rom e persone in condizione di detenzione, tra le più colpite dagli effetti, economici e sociali, della pandemia.
Appalti
- Rafforzare e qualificare le Centrali uniche di committenza, senza ulteriori deroghe ed elevandone le competenze tecniche;
- Limitare alla sola fase emergenziale acuta il ricorso ai commissari con poteri straordinari;
- Applicare gli strumenti di assegnazione, anche in situazioni di urgenza, già previsti dal Codice degli appalti, senza ulteriori deroghe;
- Abrogare la Legge 55/2019 (Sblocca Cantieri), ripristinando il D.Lgs. 50/2016 (Codice dei Contratti Pubblici);
- Prevedere meccanismi di controllo preventivo e incrociato sulle imprese attraverso l’utilizzo sinergico delle banche dati esistenti, inasprendo le sanzioni in caso di affermazioni non veritiere e di inadempimento;
- Rafforzare l’Autorità nazionale anticorruzione, anche attraverso la nomina del suo Presidente, quale autorità di supervisione del sistema degli appalti;
- Valorizzare i sistemi di raccolta delle segnalazioni dei cittadini su speculazioni e inosservanze delle regole;
- Semplificare e migliorare le procedure di informazione e partecipazione previste nelle Valutazioni d’impatto ambientale, per nuove opere, sia pubbliche che private.
Aiuti alle imprese
- Escludere da qualsiasi beneficio le imprese oggetto di procedimenti penali per reati gravi (associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, frode, delitti ambientali etc.) e quelle che pagano le imposte nei paradisi fiscali, pur operando in Italia.
- Introdurre l’autocertificazione obbligatoria per le imprese beneficiarie circa l’assenza di motivi ostativi alla concessione dei benefici previsti;
- Prevedere la tracciabilità dei flussi di risorse finanziarie destinate alle imprese e del loro utilizzo coerente, con l’indicazione conti correnti dedicati e l’assegnazione di un codice identificativo.
Le adesioni al Patto “GiustaItalia” lanciato da Libera, con Avviso Pubblico, Legambiente, Arci, Rete dei Numeri Pari, Rete della Conoscenza, Fuci, Centro Studi Pio La Torre, Cooperare con Libera Terra, Acsi, Us Acli, Fondazione Interesse Uomo, Cgil, Cisl, Uil. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto anche da Gruppo Abele, Acli, Agesci, Azione Cattolica, Terra Onlus, Forum Disuguaglianze e diversità, Unione inquilini nazionale, associazione POP, Spazio solidale, associazione di quartiere Collina della Pace, associazione Centro Documentazione Polesano.