Resoconto di un viaggio tra cooperative sociali e beni confiscati riutilizzati per progetti sociali o produttivi
Una delegazione di Libera si è recata dal 26 novembre al 2 dicembre 2023 in Argentina, per una missione nell’ambito del progetto Bien Restituido, che Libera promuove nel paese sudamericano dal 2021, in collaborazione con tre associazioni locali. L’obiettivo principale del progetto è quello di propiziare l’approvazione di una riforma legislativa che, prendendo spunto dal modello italiano, introduca in maniera organica nell’ordinamento argentino la figura della riutilizzazione sociale dei beni confiscati in procedimenti penali di rango federale, per delitti tipici della delinquenza organizzata, come il narcotraffico, il riciclaggio di denaro, la macro-corruzione e la tratta di esseri umani.
La proposta di legge formulata attraverso il progetto Bien Restituido è stata presentata ufficialmente nel dicembre dell’anno passato, a firma di 20 deputati e senatori di 6 distinti partiti politici ma, purtroppo, ad oggi non è stata ancora discussa e approvata dal parlamento. Oltre ad essere stato l’anno delle elezioni presidenziali, il 2023 è stato infatti caratterizzato dal progressivo peggioramento della crisi economica vissuta nel paese, con un tasso d’inflazione del 15% circa su base mensile, che ha determinato un contesto di forte polarizzazione politica e, di conseguenza, il sostanziale blocco delle attività parlamentari. Ciononostante, anche se la normativa non è ancora stata approvata, attraverso Bien Restituido abbiamo comunque potuto promuovere ed accompagnare alcune esperienze concrete di riuso sociale di beni confiscati, grazie al lavoro che abbiamo svolto nell’ambito della formazione e della sensibilizzazione degli attori del sistema giudiziario, così come di molte realtà della società civile argentina.
Rosario, Mar del Plata, Buenos Aires, i segni del riscatto
La recente missione è servita per andare ad incontrare alcune delle realtà che collaborando con Bien Restituido hanno ricevuto, o stanno ricevendo, beni confiscati da riutilizzare per progetti sociali o produttivi. La prima tappa presso Terzo Tempo è una cooperativa della città di Rosario, che promuove attività produttive per facilitare il reinserimento socioeconomico delle persone che escono dal carcere. Grazie all’accompagnamento di Bien Restituido, Terzo Tempo ha ricevuto dall’agenzia dei beni confiscati della provincia di Santa Fé un furgone, con il quale effettuano le consegne dei prodotti del loro laboratorio di panetteria. Attraverso il nostro progetto abbiamo potuto sostenere la cooperativa anche attraverso l’acquisto di un forno industriale, che ha migliorato e aumentato la produzione della panetteria.
A Mar del Plata ci siamo riuniti con le associazioni che fanno parte della “tavola contro la tratta” che, dopo un iter amministrativo iniziato nel 2009, anche grazie al nostro sostegno hanno finalmente ricevuto in uso la Casita Azul, un immobile confiscato nel quale veniva praticata la tratta di persone finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. La Casita Azul verrà trasformata in uno spazio di memoria e in un centro di servizi dedicati alle donne vittime di tratta e violenza di genere.
In uno dei quartieri precari di Buenos Aires, la Villa 21 – 24, un appartamento confiscato ad un narcotrafficante è stato dato in uso alla parrocchia di Don Facundo, un sacerdote che aderisce al movimento dei preti di strada chiamati curas villeros. Lo spazio è stato trasformato in una ludoteca frequentata dai bambini del quartiere, che quotidianamente vivono a contatto con situazioni di violenza e abuso, derivanti dalla vendita e dal consumo di stupefacenti.
Sempre nella capitale argentina abbiamo fatto visita alla cooperativa tessile San Cayetano, nata a Buenos Aires per offrire un’opportunità di lavoro a persone senza fissa dimora e/o che si sono affrancate dalla dipendenza dalle droghe. La cooperativa riceve stock di tessuti confiscati dalle autorità doganali e li trasforma in indumenti ed accessori che, non senza difficoltà, sono poi commercializzati nel mercato locale. Stiamo lavorando affinché la cooperativa possa ricevere in uso uno spazio di dimensioni e caratteristiche adeguate, nel quale insediarsi e ampliare le proprie attività, inserendo un maggior numero di soci lavoratori.
Terminata la missione, siamo rientrati in Italia con sentimenti tra loro contrastanti. Da un lato la soddisfazione per aver potuto incontrare esperienze di riuso sociale, nate anche grazie al nostro contributo, che per noi hanno un enorme valore. Dall’altro, l’urgenza di fare di più, di riuscire a propiziare l’approvazione della normativa sull’uso sociale dei beni confiscati in Argentina e di vedere moltiplicate le esperienze di riuso esistenti, che a fronte di un alto valore simbolico, ad oggi sono numericamente ancora insufficienti. Siamo determinati ad andare avanti, a proseguire il cammino intrapreso insieme ad i nostri compagni di viaggio in Argentina e in tutta l’America Latina. Siamo convinti che sia il cammino corretto e che ne valga la pena!
Emiliano Cottini, Libera Internazionale