Il prete che aiuta le donne a fuggire dalla mafia
5 ott 2024 - The New Yorker, la prestigiosa rivista degli Stati Uniti, racconta l'impegno di Luigi Ciotti di Libera accanto alle donne che desiderano allontanarsi da una famiglia con legami mafiosi
«Solo una cosa è peggio del male, quando è un male che si può curare o persino estirpare: l’assuefazione al male e all’orrore, la convivenza con la distruzione, la violenza, l’omicidio. Mi auguro che suggerisca anche questa riflessione, il primo e si spera ultimo anniversario della guerra, anzi diciamo dell’aggressione della Russia all’Ucraina.
Anno in cui, ai fiumi di sangue e di dolore, hanno corrisposto cascate di parole retoriche, sentenziose, disoneste, velenose o, nel migliore dei casi, smentite dai fatti. Segno di una insufficiente volontà di porre termine al massacro o di una volontà irrealistica, che ha posto condizioni inaccettabili.
Così, a un anno di distanza, non si può non riconoscere un fallimento complessivo, frutto di una diplomazia ondivaga e a tratti pavida e di una politica troppo asservita agli interessi economici dei potenti per fare ciò che la politica dovrebbe fare: tutelare il bene comune nel segno della pace universale.
Ma è, prima ancora, il fallimento di una logica di controllo, dominio e sfruttamento a cui tutto l’Occidente, Russia compresa, ha venduto l’anima. Mentalità e modo d’agire che in ogni parte del mondo ha determinato e continua a determinare guerre, devastazioni ambientali, ingiustizie sociali e disparità economiche.
Spero che questo tragico anniversario sia occasione per tanti – innanzitutto per chi esercita il potere senza responsabilità – di una riflessione onesta e coraggiosa, portatrice di un cambiamento davvero radicale».
Luigi Ciotti