Dossier

Presentati i risultati del progetto di ricerca "La Pienezza del Vuoto"

Disuguaglianze, povertà e mafie: mutuo supporto, solidarietà e saperi condivisi come strumenti per sconfiggerle

Presentati i risultati del progetto di ricerca "La Pienezza del Vuoto"

Negli ultimi decenni, l’aumento radicale delle disuguaglianze e la concentrazione della ricchezza e della conoscenza si sono accompagnati a crescenti vuoti nel sistema del welfare e nell’azione pubblica, inadeguati a rispondere ai bisogni e alle aspirazioni fondamentali delle persone nei territori. Contemporaneamente, sono cresciute in tutti i paesi e in Italia iniziative di cittadinanza attiva, pratiche di solidarietà e di mutuo appoggio, punti di riferimento di natura comunitaria per un numero sempre più ampio di persone, spesso riassunti col termine “mutualismo”. In questo contesto, nasce il progetto di ricerca La Pienezza del Vuoto” a cura di Forum Disuguaglianze Diversità (FDD), Gran Sasso Science Institute (GSSI) e Rete dei Numeri Pari (RNP) i cui risultati sono stati presentati in occasione della Giornata Mondiale per l'elimazione delle povertà presso Main Lecture Hall del GSSI Gran Sasso Science Institute a L’Aquila.

La ricerca si prefigge di indagare concezione e prassi delle forme di mutuo supporto che si manifestano dentro la RNP, rete nazionale di presidi antimafia, associazioni, cooperative, movimenti, gruppi di base, nata a seguito della campagna “Miseria Ladra” contro le disuguaglianze post-2008. Obiettivi della ricerca sono: rendere visibile e conoscibile una realtà di vaste dimensioni decisamente non riconosciuta a livello di sistema; contribuire a comprendere se e in quale misura le diverse forme organizzative osservate rappresentino una risposta alla crisi di altre forme di organizzazione, e come rimuovere ostacoli che ne impediscono lo sviluppo; essere di aiuto a chi fa del mutualismo la propria vita, stimolando la conoscenza reciproca e il dialogo di tutti gli attori e le attrici coinvolti/e. L’indagine è stata eff ttuata su 91 realtà estratte con metodi diversi (in larga misura: estrazione casuale stratifi - cata) dal complesso delle realtà iscritte alla RNP tra il 2020 e il 2022

I risultati della ricerca

L’indagine ha rivelato una varietà di situazioni nelle realtà che fanno parte della RNP, al variare dei contesti territoriali, dell’ambito prevalente di azione, della dimensione. I risultati principali riguardanti le realtà stesse, le loro interazioni dentro e fuori la RNP, e l’impatto sull’azione istituzionale, si possono riassumere come segue:

Messaggi per azione pubblica, società civile organizzata e ricerca

Da questa indagine emergono messaggi, spunti d’azione e linee di ricerca future dirette alla società civile organizzata, al decisore pubblico e al mondo della ricerca:

Società civile organizzata: creare nuovi strumenti di formazione continua e di condivisione che permettano alle realtà di tradurre campagne, iniziative e rivendicazioni generali nei propri contesti di riferimento; analizzare criticamente la confusione tra ‘mutualismo’ e ‘azione caritatevole’, e l’impatto di ambedue sulla rivendicazione di nuovi sistemi e strumenti di welfare; ripensare il rapporto tra attori sociali urbani e movimenti della Terra.

Decisore pubblico: La richiesta pressante di una nuova metodologia delle politiche pubbliche che coinvolga la società civile organizzata durante tutto il processo di disegno, implementazione e monitoraggio, garantendo coinvolgimento e accountability; tale richiesta si riferisce tanto alle politiche di welfare e contrasto alle disuguaglianze ‘ordinarie’ che a quelle ‘straordinarie’ (es. le nuove povertà generate dalla pandemia e dal soggiogamento al welfare mafi oso in mancanza di alternative); attenzione alla dimensione place-based delle politiche e dei meccanismi di partecipazione da implementare; rimuovere gli ostacoli allo sviluppo delle realtà che mettono reciprocità, partecipazione, relazioni dense, conoscenza al centro delle proprie attività, in molteplici campi dei servizi e della produzione.

Mondo della ricerca: continuo ripensamento delle priorità e modalità della Terza Missione; rifl essione critica sul ruolo delle università dentro la co-programmazione e progettazione delle politiche pubbliche; adattamento delle tempistiche e delle metodologie della ricerca fondamentale ed applicata a diversi contesti territoriali (es. realtà urbane/non-urbane).

I commenti

“L’aumento delle disuguaglianze riceve risposte concrete dalle pratiche e dalle forme alternative di organizzazione costruite dalle realtà studiate. Nella nostra società complessa ci sono due strade: o un maggiore ricorso all'autoritarismo e alla concentrazione di potere e controllo, o una maggiore reciprocità. Il modello delle realtà indagate va nella seconda direzione. Come ForumDD siamo convinti che di fronte al parossismo delle crisi che si succedono sia necessario che le soluzioni che vengono da questo fermento sociale trovino quell’ascolto di sistema che è finora mancato”.  Fabrizio Barca,coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità

“Essere stati oggetto di studio e ricerca per tre anni è stata un’occasione straordinaria. Ci ha permesso di vivere nella contingenza ma anche di fermarci e riflettere. Questo esercizio di sistematizzazione del “formicolio sociale” espresso dalle realtà che compongono la “geografia della speranza” è stata un’occasione di collaborazione unica. Poter dare per la prima volta voce e sostanza a chi nella Rete fa associazionismo, a chi opera nelle cooperative sociali, nei presidi antimafia, nei comitati e nelle parrocchie vuol dire far capire come lavoriamo nel metodo e nel merito generando innovazione sociale. Attraverso queste pratiche le realtà sul campo fanno emergere con chiarezza l’urgenza di nuovi diritti di cittadinanza, la richiesta della garanzia di quelli già storicamente acquisiti e oggi a rischio. Siamo chiamati in questa fase della storia a difendere la democrazia come la conosciamo oggi ma allo stesso tempo costruire una visione di speranza fondata sulla giustizia integrale”. Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale Rete Numeri Pari

“Come istituzione universitaria superiore siamo contenti di poter contribuire a dare una valenza scientifica, una categorizzazione, a frammenti di realtà che si muovono autonomamente e che propongono soluzioni in controtendenza, possibili nuove buone pratiche, nuovi elementi di politica, elementi di uguaglianze da inserire nell’agenda del Paese”.  Paola Inverardi, Rettrice del GSSI :

“Questa ricerca ci permette di dare una lettura nuova del presente. Vediamo un’Italia a doppia velocità: da una parte le élites, dall’altra le persone impoverite che arrancano e vengono lasciate indietro. In questo contesto noi abbiamo il dovere di riempire i vuoti lasciati dalla politica ma anche di denunciare la sproporzione tra solidarietà e giustizia. Noi continueremo con le nostre pratiche di mutualismo ma c'è bisogno che la politica torni ad assumersi le sue responsabilità come da troppi anni non sta facendo". Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele

“I tre soggetti promotori della ricerca vengono da ambienti totalmente diversi. Anche questo è nel successo e la soddisfazione di questo lavoro: essere riusciti a collaborare, a mettere insieme i saperi, a fare ricerca partendo da punti di vista e approcci differenti condividendo la missione di conoscere, di interagire con le istituzioni e la società creando qualcosa di concreto per il territorio”. Alessandra Faggian, direttrice dell’Area di Social Sciences del GSSI