Verso ControEcomafie
21 ott 2024 - Da novembre a marzo, un ciclo di webinar gratuiti per approfondire le interconnessioni tra l'illegalità ambientale, il suo impatto sociale ed economico e le mafie
Un lungo serpentone, oltre 20mila persone, di mani intrecciate, di sorrisi, di ricordi che rivivono nei racconti, sete di verità e giustizia che non si placa ma si rinnova nella passeggiata per le strade di Foggia. Grande partecipazione di Foggia, della Puglia, della Comunità Italia alla mobilitazione #foggialiberafoggia promossa da Libera per rispondere alla violenza mafiosa dopo l'escalation registrata in questi primi giorni del 2020. Un susseguirsi di eventi che hanno colpito la città foggiana: il primo gennaio l'incendio dei bar 'Veronik' e 'New Generation Cafe, il 2 gennaio l'omicidio di Roberto D'Angelo, il giorno seguente la bomba sotto l'auto del manager della sanità, Cristian Vigilante, e infine, il 7 gennaio, l'incendio alla macelleria Chiappinelli.
Scolaresche accompagnate da docenti,magistrati familiari di vittime innocenti delle mafie sacerdoti, vescovi, commercianti, rappresentanti di associazioni , sindacalisti, politici: c’erano proprio tutti a seguire il corteo che si è snodato per le vie della città . “Hanno scelto di essere al nostro fianco- ha commentato Daniela Marcone, foggiana vicepresidente nazionale di Libera- per far sentire con forza il nostro 'no' alla violenza criminale mafiosa, per non lasciare sole le vittime di questa violenza, per non lasciare soli i rappresentati dello Stato, le forze dell'ordine, la magistratura impegnati quotidianamente in operazioni importanti ed efficaci, per valorizzare il lavoro di resistenza delle tante realtà di questo territorio che provano a costruire percorsi di bellezza e di cambiamento. Un 'esplosione di umanità in risposte alle bombe. Un grazie sentito a ciascuno di voi!"
"Siamo qui per disinnescare la miccia della paura e della rassegnazione.Siamo qui - ha detto Luigi Ciotti dal palco - per fare emergente i tanti valori della nostra terra affinche' ci sia un passaggio, un cambiamento. E' importante che ci sia continuità. Noi non possiamo lasciare solo sulle spalle della magistratura e delle forze di polizia perche' c'e' una responsabilita' di noi cittadini. Guai se non fosse cosi', guai se viene meno questo. Sono 165 anni che parliamo di mafia. Aveva ragione Giovanni Falcone quando diceva che era una lotta di civiltà e legalità.Tutti devono metterci la faccia - ha concluso il fondatore di Libera - polizia e magistratura non bastano. Serve tutta la società. Oggi non c'è regione d'Italia esente dalla mafia, ma qui c'è tanta gente in piazza che manifesta. Siate orogogliosi di essere pugliesi e foggiani".