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Villa Marcella è una villa confiscata a San Giusto Canavese, paese in provincia di Torino, ed è dedicato a Marcella di Levrano, giovane donna vittime di mafia, riassegnato dal 2021 grazie alla legge 109/96. Il bene è stato confiscato in via definitiva nel 2011 a Nicola Assisi, tra i più potenti broker ‘nranghetisti, e liberato dai familiari nel marzo del 2018. Nel giardino della villa furono trovati 4 milioni di euro in contanti. Poco dopo la villa subì un incendio doloso, e a giudicare dalle due bombole di gas rinvenute, in realtà fallito tentativo di far esplodere la villa. Sin dall’inizio la rete di Libera ha sollecitato le istituzioni attraverso diversi presidi e iniziative, perché avessero avvio i lavori di ristrutturazione e l’assegnazione per il riutilizzo sociale, avvenuta nel marzo 2021 alla cooperativa Progest, ora Anteo in seguito a una fusione. La villa è stata intitolata nel 2021 durante il primo campo di E!state Liberi alla presenza della madre della giovane vittima di mafia. Il progetto di riutilizzo prevede servizi residenziali rivolti a persone con disabilità al piano terra, un cohousing al primo piano, e un giardino utilizzabile dalla cittadinanza. Il progetto deve ancora entrare a pieno regime e il contributo dei giovani attraverso l’esperienza del campo di Estate Liberi sarà una buona occasione per dare da subito vitalità e vigore all’esperienza, sia per quanto riguarda la cura degli spazi attraverso le attività di volontariato, sia per quanto riguarda la visibilità sul territorio attraverso le iniziative proposte. In particolare, è prevista una stretta collaborazione con l’associazione locale Cirimela, che si occupa di attività ricreative, culturali e sportive in paese, rivolta a giovani ma non solo. Durante il campo, infatti, si contribuirà all’organizzazione di un evento culturale e gastronomico molto importante in paese con giovani e volontari e volontarie del posto.
Attività formativa prevista:
Le formazioni saranno incentrate sui temi della legalità, della cittadinanza e della mafia tramite attività organizzate e gestite dagli animatori, con la collaborazione esterna di esperti e familiari di vittime di mafia. Probabilmente avranno la possibilità di incontrare Marisa Fiorani, madre della giovane a cui è dedicata la villa. Particolare attenzione verrà rivolta al tema del radicamento mafioso al nord Italia e alle forme e agli esempi di ribellione e resistenza alla mafia e all’omertà. Si prevede anche una visita a Cuorgnè (TO) per visitare altre due ville confiscate, una già riutilizzata e una appena riassegnata. Altri momenti formativi saranno costruiti grazie alla collaborazione con realtà del territorio.
Attività di impegno:
Poiché il bene è stato recentemente ristrutturato non necessita di particolari interventi manutentivi. I partecipanti avranno il compito di occuparsi della quotidiana gestione degli spazi, della cura del giardino e della creazione di materiale informativo da distribuire in paese. Inoltre, nella parte finale del campo si contribuirà attivamente all’organizzazione e alla gestione dell’evento gastronomico-culturale cittadino, in cui Libera presenzierà con un banchetto informativo.
Storia del bene e della realtà ospitante:
Villa Marcella è un bene confiscato situato a San Giusto Canavese, paese in provincia di Torino, dedicato a Marcella di Levrano, giovane donna vittime di mafia, riassegnato alla collettività grazie alla legge 109/96. La villa è stata intitolata durante il primo campo di E!state Liberi alla presenza della madre della giovane vittima di mafia. Il bene è stato confiscato in via definitiva nel 2011 a Nicola Assisi, tra i più potenti broker ‘nranghetisti, e liberato dai familiari nel marzo del 2018. Nel giardino della villa furono trovati 4 milioni di euro in contanti. Poco dopo la villa subì un incendio doloso, e un fallito tentativo di far esplodere la villa. Sin dall’inizio la rete di Libera ha sollecitato le istituzioni attraverso diversi presidi e iniziative, perché avessero avvio i lavori di ristrutturazione e l’assegnazione per il riutilizzo sociale, avvenuta nel marzo 2021 alla cooperativa Progest, ora Anteo in seguito a una fusione. Si tratta di una cooperativa che gestisce progetti di accompagnamento e supporto rivolti a fasce deboli o emarginate della popolazione, in stretta collaborazione con i servizi sociali e le istituzioni. Il progetto di riutilizzo prevede servizi residenziali rivolti a persone con disabilità al piano terra, un cohousing al primo piano, e un giardino utilizzabile dalla cittadinanza.
Come arrivare:
In treno: Rivarolo Canavese
In aereo: Aeroporto di Caselle
In autobus: Dalla stazione di Porta Nuova di Torino: autobus 3133 GTT verso Ivrea Movicentro da Via Fiochetto (fermata San Giusto).
In auto: Autostrada A55, uscita San Giorgio
Alloggio: Brandina presso il bene confiscato. Il campo è attrezzato per ospitare persone con disabilità.
Alimentazione: L'alimentazione, previa comunicazione, terrà conto delle allergie, intolleranze e richieste di dieta vegetariana o vegana.
Materiali obbligatori da portare: Vestiti da lavoro comodi e sporcabili, scarpe da ginnastica, guanti da giardinaggio, cappellino e crema per il sole, spray antizanzare, borraccia, materassino gonfiabile/brandina, sacco a pelo/lenzuolo, prodotti per l’igiene personale e asciugamano.
Materiali consigliati da portare: Eventualmente dotare i minori di farmaci generici poiché gli animatori non possono fornirli.
Web e Social della realtà:
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