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L'Alveare è una casetta ristrutturata nel centro di Bardonecchia, in Val di Susa, nota località sciistica invernale e di escursionismo primaverile ed estivo. Questo bene confiscato, vista la sua storia, dà la possibilità di ragionare sul tema della presenza mafiosa nel Nord Italia, Bardonecchia è il primo Comune sciolto per mafia del Nord Italia. L’esperienza di campo presso l’Alveare offre inoltre la possibilità di brevi escursioni nella natura nella vicina Valle Stretta, di lavorare attivamente sul territorio e all’aria aperta, pulendo i sentieri e i parchi. Liberamente Insieme (http://www.liberamente-insieme.it/), associazione formata da scout maggiorenni e dagli adulti scout della comunità MASCI Valsusa, gestisce il bene confiscato durante l’anno, come una casa per ferie. D’estate l’animazione del campo è gestita da Acmos (http://acmos.net/ ), associazione giovanile con sede a Torino che si occupa durante l’anno di svolgere attività di educazione alla cittadinanza con i giovani, nelle scuole, nei beni confiscati e sul territorio di Torino e provincia, che si coordina con Liberamente Insieme per la gestione degli aspetti organizzativi della settimana.
Attività formative:
Durante la settimana verrà narrata la storia di Giancarlo Siani, vittima innocente di mafia, e Luciano Ferraris, capo Scout molto attivo sul territorio e figura educativa importante, alla memoria dei quali è dedicato l’Alveare. Per trattare il tema della memoria sarà prevista una gita in Valle Stretta, che sarà anche occasione per stare insieme, in completa sicurezza in un contesto naturalistico di straordinaria bellezza e prevede la visita al “ceppo” dedicato a Ferraris, luogo dedicato alla sua memoria, seguito da una merenda valdostana offerta dall’associazione Liberamente Insieme. I campisti approfondiranno il tema della confisca dei beni alle mafie, le relative leggi che regolamentano il processo di confisca, il valore del riutilizzo sociale. Attraverso il contributo di enti locali, tra cui rappresentati dell’associazione, scopriranno la storia e il contesto che caratterizza il bene. è previsto un momento di incontro con un parente di vittima di mafia per parlare del tema della memoria e della lotta alla mafia. Negli anni precedenti si è riusciti ad organizzare momenti con Francesco Clemente, figlio di Silvia Ruotolo, che si è dato disponibile ad incontrare i campisti. Durante il campo verrà fatto un focus specifico sulla presenza delle mafie nel nord Italia e sul ruolo del giornalismo d’inchiesta nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. Collegandosi al ruolo del giornalismo, verrà affrontato il tema della libertà di espressione a cui è dedicato un articolo della Costituzione italiana (Articolo 21) e che è strettamente legato ad alcune vittime innocenti di mafia, tra cui Giancarlo Siani (a cui è dedicato il bene), Daphne Caruana Galizia e Ilaria Alpi. Nel trattare questo tema verranno narrate alcune di queste storie.
Attività di impegno:
L’Alveare è un bene molto nuovo, di recente ristrutturazione. i lavori manuali sul bene saranno circoscritti alla sfera della gestione ordinaria del bene: divisi in corvée i partecipanti contribuiranno alla pulizia e il riordino degli spazi esterni e interni della struttura. E’ prevista inoltre la messa a servizio sul territorio a beneficio della collettività come momenti di pulizia di alcuni prati o boschi della zona e azioni di sensibilizzazione. Sarà inoltre organizzata una giornata di volontariato presso il lago del Gad, in collaborazione con l'associazione che gestisce il luogo, per pulire i sentieri che circondano il lago. Potrebbe essere prevista un’attività di cucina per sostenere il rifugio Massi ad Oulx, che accoglie per 24 ore migranti che cercano di passare la frontiera tra Italia e Francia tra le montagne. Questa attività viene svolta regolarmente da volontarie dall’Alveare tutte le settimane, i partecipanti del campo le sostituiranno e si occuperanno della consegna presso il rifugio.
Storia del bene e della realtà ospitante:
Negli anni ’60-’70, lo Stato Italiano mandò in soggiorno obbligato a Bardonecchia un capo della criminalità organizzata calabrese Francesco Mazzaferro, mentre Rocco Lo Presti, altro esponente della ‘ndrangheta era già presente sul territorio. Per l’alta Val Di Susa erano gli anni del boom edilizio e la criminalità organizzata ne approfittò inserendosi nel mercato delle costruzioni. Nel maggio del 1996, con un decreto del Tribunale di Reggio Calabria relativo al procedimento nei confronti di Mazzaferro, venne disposta la confisca dell’immobile di via Medail 43, proprio nel centro di Bardonecchia. Nel 2005 il Sindaco ed alcuni assessori iniziano la lunga procedura di richiesta di assegnazione che si conclude nel 2009 con l’assegnazione definitiva al Comune e la gestione del bene da parte dell’associazione Liberamente Insieme, nata dalla comunità MASCI e il gruppo scout Bardonecchia 1, che nel 2014 dà alla casa il nome “L’Alveare”. Tutt’ora il bene viene usato come luogo aperto alla comunità di Bardonecchia, offrendo attività pomeridiane per i giovani della città e aprendo le sue porte a gruppi e singoli che desiderano fare un’esperienza nella Val di Susa. Il luogo è aperto anche alle scolaresche del territorio che utilizzano i suoi spazi per conoscere la realtà dei beni confiscati e della lotta alla mafia. L’Alveare si occupa di offrire e sostenere anche servizi cittadini, quali un doposcuola e sostegno al rifugio Massi di Oulx.
Come arrivare:
In treno (nome preciso della stazione fs): Stazione dei treni di Bardonecchia, da lì al bene sono 10 minuti a piedi. https://goo.gl/maps/UosH5dASPEu2Rdm88
In aereo: L’aeroporto più vicino è quello di Caselle. Dall'aeroporto è possibile raggiungere in treno la stazione di Bardonecchia.
In autobus: In auto: Autostrada TORINO-BARDONECCHIA (direzione TRAFORO FREJUS).
I ragazzi dovranno raggiungere in autonomia la struttura ma è previsto eventualmente un punto di raccolta presso la stazione. https://goo.gl/maps/UosH5dASPEu2Rdm88
Alloggio: Camerate e spazi comuni (sala da pranzo e bagni) ma è presente un giardino privato nella struttura
Struttura del bene confiscato. La struttura è ad oggi una struttura ricettiva definita come “casa per ferie” che ospita gruppi e singoli durante l’anno. Al piano terra si trovano la cucina ed il salone/refettorio, una dispensa, un bagno. Al primo piano ci sono 3 camere da letto con letti a castello e 2 bagni. Al secondo piano vi sono 2 bagni ed una grande stanza dotata di brandine pieghevoli, utilizzabile quindi sia come salone che come stanza da letto. Camerata da 13 M/F Camere da 4+2/3 M/F Letti a castello con materasso e cuscini e brandine attrezzate di materassi e cuscini nella camerata più grande.
3 docce al chiuso presenti all’interno del bene 3 stanze con letti a castello con: 2 posti letto e 1 brandina aggiuntiva 4 posti letto; 1 camerata grande con 13 brandine
Necessario portare sacco a pelo e Federa.
Gli spazi di formazione sono accessibili e attrezzati (è presente un meccanismo apposito per salire le scale e un wc per disabili). Non vi è un mezzo di trasporto predisposto.
Alimentazione: L'alimentazione, previa comunicazione, terrà conto delle allergie, intolleranze e richieste di dieta vegetariana o vegana.
Materiali obbligatori da portare: Pantaloni lunghi per lavorare fuori (durante lavoro di pulizia del parco si lavora nell'erba alta e nelle ortiche) e altri indumenti da poter rovinare (t-shirt, felpe...), scarpe chiuse da ginnastica da poter rovinare, Scarpe da escursionismo, Borraccia, Vestiti pesanti, (pile/pantaloni lunghi) in quanto in montagna può far freddo, Giacca a vento/k way, Calzettoni (per l’escursione), Cappellino (per ripararsi dal sole), Crema solare, Documenti, sacco a pelo (o lenzuola) e federa, Materiale sanitario e farmaci per uso personale.
Materiali consigliati da portare: Zaino/zainetto per l’escursione, Cerotti se si ritiene.
Web e Social della realtà: http://www.liberamente-insieme.it/, http://acmos.net/
Dal 30 giugno 2025 Al 6 luglio 2025 | 200,00 € | Prenota ora |