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Regoliamoci 2017: i vincitori

Centinaia i lavori esaminati dalla giuria per l'XI edizione di Regoliamoci, il concorso per le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado organizzato da Libera in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Oltre diecimila gli studenti che hanno partecipato al concorso in rappresentanza di oltre 500 scuole da tutta Italia. Centinaia gli elaborati prodotti dai ragazzi e dalle ragazze partecipanti: esperienze di riqualificazione in chiave "verde" degli spazi del proprio istituto, testi narrativi, progetti partecipati di rigenerazione urbana o di spazi verdi realizzati con passione e creatività.

"ECOcentrico! L'ambiente è la nostra casa"

Questa edizione, dal titolo "ECOcentrico! L'ambiente è la nostra casa" ha condotto gli studenti a riflettere sul tema della tutela dell'ambiente, intesa non in una semplice accezione di tipo ecologista, allargando questo principio alla cura degli ambienti fisici e umani, degli spazi nei quali tutti noi viviamo e che incidono nel tipo delle relazioni che possiamo costruire. Con una attenzione alla riqualificazione di spazi verdi nelle vicinanze dell’istituto o progettazione partecipata di spazi del proprio quartiere o della propria città con un occhio privilegiato ai beni pubblici in stato di abbandono.

I vincitori

Per la scuole primarie, sezione “Stiamo al Verde”, la giuria ha selezionato il lavoro della classe 3C del Circolo Didattico S.G. Bosco di Biancavilla (Catania) con l'idea progettuale di trasformare cortile grigio in uno spazio verde vivibile. Per le scuole secondarie di primo grado, sezione “Eco Storie”, è stato selezionato lavoro realizzato dalla 2 D I.C. Plesso Brunelleschi di Porto Torres (Sassari). Infine per la categoria delle scuole secondarie di secondo grado, è stato selezionato il lavoro realizzato dalle classi 2A-3A Istituto Tecnico Commerciale Agostinelli di Ceglie Messapica (Brindisi).

Ciotti: “L'educazione ambientale deve partire dall'infanzia"

“Dobbiamo ricominciare a parlare di più il linguaggio dell'ambiente - ha dichiarato Luigi Ciotti -  che è poi il linguaggio della cultura e della vita. Riflettere sempre sui diversi aspetti del degrado ambientale significa capire le ragioni culturali e politiche che mettono a rischio la sopravvivenza del nostro pianeta. Bene inserimento degli eco-reati nel codice penale ma dobbiamo essere consapevoli che la tutela dell'ambiente non può essere imposto per decreto: va trasmesso,insegnato,interiorizzato dentro la nostra coscienza. L'educazione ambientale deve partire dall'infanzia. Ecco che amare il proprio territorio, tutelare ambiente che viviamo quotidianamente, significa mettersi in gioco per combattere le ingiustizie, le fragilità, le povertà. Dobbiamo dare vita ad una nuova forma diffusa di resistenza etica,ambientale, civile e culturale con giovani appassionati,sensibili, curiosi e impegnati. Dobbiamo cambiare la storia non subirla.”

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