Campo tematico per minorenni e maggiorenni a Volvera
- Luogo: Volvera (TO) - Piemonte
- A chi è rivolto: dai 16 ai 25 anni
- Quota di partecipazione: 200,00 euro/persona
- Posti disponibili: 20
- Tipologia alloggio: Tenda (ogni partecipante dovrà occuparsi di procurarsi la propria)
- Tipologia campo: Residenziale
- Campo tematico: Si
- Periodo: dal 29 luglio 2024 al 4 agosto 2024
A bordo campo: entriamo in gioco
Un campo in Cascina Arzilla pensato per giovani, del territorio o provenienti da tutta Italia, per vivere un’esperienza comunitaria e di gruppo sul tema dello sport e delle periferie. Durante la settimana sarà affrontato il tema delle periferie urbane e suburbane, dalla città alla provincia, e delle storie di persone e luoghi che spesso vengono confinate ai margini “del campo”. Vogliamo interrogarci su quali sono oggi i “non luoghi” dei nostri territori, quegli spazi vuoti in cui sembra tutto abbandonato e dove pensiamo non ci possa essere altro che il degrado, per poi fare pratica di esperienze di animazione territoriale. Come possiamo animare uno spazio con la nostra presenza? Dove ci collochiamo noi in questa partita, scegliamo di rimanere a bordo campo o sentiamo l’esigenza di partecipare?
Antonio Landieri è cresciuto tra i “Sette Palazzi” di Scampia, una periferia di Napoli che abbiamo sempre conosciuto tramite racconti di terzi e poco da chi lì ha scelto di rimanere. “Andava piano anche se voleva correre quando giocava; allegro e felice pur con le sue difficoltà motorie. A venticinque anni, cresciuto nel quartiere e con tutta la vita davanti, uno ha sempre un cassetto pieno di sogni difficili da realizzare”. Antonio fu ucciso dalla camorra il 6 novembre 2004, alla sua memoria è dedicato l’impegno per rendere Cascina Arzilla un presidio territoriale.
Attività formative previste
Dalla storia di Antonio prenderà forma un campo che, tramite lo sport e l’attivazione del corpo, porterà le persone partecipanti a sperimentarsi nell’animazione di alcuni luoghi del territorio più o meno vissuti dalla cittadinanza. Dai campetti sportivi pubblici alle piazze del paese, incontrando associazioni del territorio e le persone che ne fanno parte.
Una settimana in cui non mancheranno momenti di vita comunitaria, conoscenza tra le persone che condivideranno spazi e momenti significativi e di convivialità. Un tempo per conoscere se stessi e se stesse, chi ci circonda e il mondo in cui siamo.
Attività manuali previste
Durante le settimane di campo si svolgeranno attività di impegno nella struttura di Cascina Arzilla, dalla manutenzione ordinaria e piccoli lavori di ristrutturazione alla progettazione e realizzazione di nuovi spazi utili alle diverse attività che il bene confiscato porta avanti durante tutto l’anno. Alcune attività manuali verranno svolte anche in paese, con il supporto del gruppo locale della Protezione Civile, per prendersi cura e dimostrare supporto al territorio.
Verranno anche proposte attività, soprattutto sul territorio, di animazione di alcuni spazi comuni e di socialità; momenti di sensibilizzazione e racconto del bene confiscato e del percorso di riutilizzo alla cittadinanza, attraverso espedienti teatrali e laboratoriali.
Informazioni utili
Come arrivare:
In treno: Stazione di Porta Nuova, Torino. Da lì prendere il treno per NONE. Da None a Cascina Arzilla lo spostamento è previsto in auto o autobus.
In aereo: Aeroporto di Caselle.
In autobus: Dalla stazione di Porta Nuova di Torino: Tram 4 Gtt, scendere in Piazza Caio Mario e prendere l’autolinea Novarese (diretto Torino-Volvera) fino al capolinea fronte scuole.
In auto: Autostrada A55, uscita Volvera.
Ospitalità: Si dorme in tenda (da portare) che saranno allestite nel giardino del bene confiscato. Il campo può ospitare persone portatrici di handicap.
Alimentazione: Previa comunicazione durante l'iscrizione, il menù terrà conto di allergie alimentari, intolleranze, celiachia ed eventuali richieste vegane. Il menù sarà prevalentemente vegetariano per una scelta etica e sostenibile. I pasti saranno preparati dai volontari dell’associazione.
Materiali obbligatori da portare: Vestiti da lavoro comodi e sporcabili, scarpe da ginnastica, guanti da giardinaggio, cappellino e crema per il sole, spray antizanzare, borraccia, tenda + sacco a pelo/lenzuolo + materassino, prodotti per l’igiene personale e asciugamano, costume da bagno per doccia.
Materiali consigliati: Macchina fotografica, strumento musicale. Eventualmente dotare i minori di farmaci generici poichè la staff non può fornirli.
Storia del bene confiscato
La cascina era di proprietà di Vincenzo Riggio, già conosciuto dalla magistratura per indagini sul traffico di stupefacenti tra Italia ed estero, insieme a persone collegate alla ‘Ndrangheta piemontese. Un commercio di abbigliamento era usato come copertura per tali traffici nell'area di Torino, mentre come attività lecita risultava un'autodemolizione ad Orbassano.
Nel maggio 1996 viene disposta la confisca, in quanto immobile acquistato con denaro proveniente dal traffico di stupefacenti, prima che Riggio potesse avviare il suo progetto di ristrutturazione.
Cascina Arzilla è uno dei primi beni confiscati alle mafie nel nord Italia. Dal 2004 è affidata e gestita da ACMOS, associazione giovanile che da tanti anni è all’interno della rete di Libera Piemonte, in stretta collaborazione con il comune di Volvera (TO). Il percorso di riutilizzo sociale, dopo un periodo di ristrutturazione della struttura durato fino al 2010, ha reso la cascina un luogo oggi utilizzabile e di riferimento per il territorio.
Oggi il progetto di riutilizzo sociale mette al centro l’educativa e la testimonianza nei confronti delle generazioni più giovani. Anche per questo motivo la cascina è dedicata alla memoria di due giovani vittime innocenti delle mafie: Rita Atria e Antonio Landieri. Numerose scolaresche e gruppi di giovani visitano e trascorrono uno o più giorni nel bene vivendo esperienze comunitarie, di formazione e impegno.
Uno dei temi principali è quello della lotta allo sfruttamento degli esseri umani e della terra: gli ecoreati e la manodopera bracciantile, migrante e non, sono fonti di guadagno per le mafie e ben rappresentano l’enorme danno che provocano alla collettività negando diritti e libertà alle persone.
Per ulteriori informazioni visita il sito e le pagine social dell'associazione ACMOS:
https://www.facebook.com/associazioneacmos
https://www.instagram.com/acmos_eye/