![](documenti/luoghi/scheda/cascinaarzilla2.jpg)
Campo per minorenni e maggiorenni a Volvera
- Luogo: Volvera (TO) - Piemonte
- A chi è rivolto: dai 14 ai 20 anni
- Quota di partecipazione: 200,00 euro/persona
- Posti disponibili: 23
- Tipologia alloggio: Tenda (ogni partecipante dovrà occuparsi di procurarsi la propria)
- Tipologia campo: Residenziale
- Periodo: dal 22 luglio 2024 al 28 luglio 2024
Raccontiamo il bene: Cascina Arzilla
Un campo in Cascina Arzilla pensato per giovani del territorio di Volvera, di Torino e dintorni per vivere un’esperienza comunitaria e di gruppo. Durante la settimana vogliamo interrogarci sul nostro territorio e da dove veniamo, quali spazi sentiamo per noi e in quali luoghi ci sentiamo “fuori-posto”, per poi ragionare insieme su quale sia il significato dei beni comuni e degli spazi condivisi. Ci sentiamo di poter partecipare alla vita pubblica del nostro territorio? cosa vogliamo e possiamo cambiare, trasformare e inventare?
Il 30 settembre 2024 festeggeremo 20 anni: nel 2004 il bene veniva “concesso all’associazione ACMOS [...] ai fini sociali riconoscendolo come spazio a disposizione della collettività e in particolare per attività di aggregazione e animazione sociale” - così veniva scritto in nel documento di assegnazione. 20 anni di riutilizzo sociale hanno portato oggi la cascina ad essere un luogo certamente vissuto ma con ancora tanto spazio per crescere e assumere diverse forme. La settimana di campo sarà un momento per immaginare nuovi percorsi possibili di riutilizzo e nuovi modi di raccontare il bene e la sua storia (con la nostra) sul territorio.
Attività formative previste
Il territorio di Volvera non sarà solo luogo dove il campo si svolgerà ma anche protagonista grazie all’incontro con le associazioni, e le persone che ne fanno parte, che da tempo collaborano e partecipano nel percorso di riutilizzo sociale. Il circo sociale di Jaqulè, le attività culturali e teatrali di A-Gio, la presenza della sezione volverese dell’ANPI e molte altre realtà saranno parte del programma del campo. A Rita Atria e Antonio Landieri, giovani vittime innocenti delle mafie che in diverso modo hanno incontrato la solitudine, è dedicato l’impegno nel rendere il bene ogni giorno vivo e vissuto. Saranno al centro del campo, in un percorso di approfondimento sui temi dell’antimafia sociale, per conoscere la loro storia e per trovare dove la nostra esistenza di collega alla loro.
Una settimana in cui non mancheranno momenti di vita comunitaria, conoscenza tra le persone che condivideranno spazi e momenti significativi e di convivialità. Un tempo per conoscere se stessi e se stesse, chi ci circonda e il mondo in cui siamo.
Attività manuali previste
Durante le settimane di campo si svolgeranno attività di impegno nella struttura di Cascina Arzilla, dalla manutenzione ordinaria e piccoli lavori di ristrutturazione alla progettazione e realizzazione di nuovi spazi utili alle diverse attività che il bene confiscato porta avanti durante tutto l’anno. Alcune attività manuali verranno svolte anche in paese, con il supporto del gruppo locale della Protezione Civile, per prendersi cura e dimostrare supporto al territorio.
Verranno anche proposte attività, soprattutto sul territorio, di animazione di alcuni spazi comuni e di socialità; momenti di sensibilizzazione e racconto del bene confiscato e del percorso di riutilizzo alla cittadinanza, attraverso espedienti teatrali e laboratoriali.
Informazioni utili
Come arrivare:
In treno: Stazione di Porta Nuova, Torino. Da lì prendere il treno per NONE. Da None a Cascina Arzilla lo spostamento è previsto in auto o autobus.
In aereo: Aeroporto di Caselle.
In autobus: Dalla stazione di Porta Nuova di Torino: Tram 4 Gtt, scendere in Piazza Caio Mario e prendere l’autolinea Novarese (diretto Torino-Volvera) fino al capolinea fronte scuole.
In auto: Autostrada A55, uscita Volvera.
Ospitalità: Si dorme in tenda (da portare) che saranno allestite nel giardino del bene confiscato. Il campo può ospitare persone portatrici di handicap.
Alimentazione: Previa comunicazione durante l'iscrizione, il menù terrà conto di allergie alimentari, intolleranze, celiachia ed eventuali richieste vegane. Il menù sarà prevalentemente vegetariano per una scelta etica e sostenibile. I pasti saranno preparati dai volontari dell’associazione.
Materiali obbligatori da portare: Vestiti da lavoro comodi e sporcabili, scarpe da ginnastica, guanti da giardinaggio, cappellino e crema per il sole, spray antizanzare, borraccia, tenda + sacco a pelo/lenzuolo + materassino, prodotti per l’igiene personale e asciugamano, costume da bagno per doccia.
Materiali consigliati: Macchina fotografica, strumento musicale. Eventualmente dotare i minori di farmaci generici poichè la staff non può fornirli.
Storia del bene confiscato
La cascina era di proprietà di Vincenzo Riggio, già conosciuto dalla magistratura per indagini sul traffico di stupefacenti tra Italia ed estero, insieme a persone collegate alla ‘Ndrangheta piemontese. Un commercio di abbigliamento era usato come copertura per tali traffici nell'area di Torino, mentre come attività lecita risultava un'autodemolizione ad Orbassano.
Nel maggio 1996 viene disposta la confisca, in quanto immobile acquistato con denaro proveniente dal traffico di stupefacenti, prima che Riggio potesse avviare il suo progetto di ristrutturazione.
Cascina Arzilla è uno dei primi beni confiscati alle mafie nel nord Italia. Dal 2004 è affidata e gestita da ACMOS, associazione giovanile che da tanti anni è all’interno della rete di Libera Piemonte, in stretta collaborazione con il comune di Volvera (TO). Il percorso di riutilizzo sociale, dopo un periodo di ristrutturazione della struttura durato fino al 2010, ha reso la cascina un luogo oggi utilizzabile e di riferimento per il territorio.
Oggi il progetto di riutilizzo sociale mette al centro l’educativa e la testimonianza nei confronti delle generazioni più giovani. Anche per questo motivo la cascina è dedicata alla memoria di due giovani vittime innocenti delle mafie: Rita Atria e Antonio Landieri. Numerose scolaresche e gruppi di giovani visitano e trascorrono uno o più giorni nel bene vivendo esperienze comunitarie, di formazione e impegno.
Uno dei temi principali è quello della lotta allo sfruttamento degli esseri umani e della terra: gli ecoreati e la manodopera bracciantile, migrante e non, sono fonti di guadagno per le mafie e ben rappresentano l’enorme danno che provocano alla collettività negando diritti e libertà alle persone.
Per ulteriori informazioni visita il sito e le pagine social dell'associazione ACMOS:
https://www.facebook.com/associazioneacmos
https://www.instagram.com/acmos_eye/