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Libera, una campagna per monitorare la trasparenza nelle Università

Libera, una campagna per monitorare la trasparenza nelle Università

Tutte le fasi, i risultati e le proposte della campagna "Esame da superare: trasparenza "

Nel mese di giugno abbiamo promosso “Esame da superare: trasparenza”, la prima campagna nazionale di monitoraggio delle università italiane, coinvolgendo gli studenti in un'azione di monitoraggio civico per chiedere quanto alcuni strumenti utili a superare  "esame trasparenza" siano applicati, diffusi e conosciuti all'interno degli atenei. Una campagna con e per gli studenti universitari con l'obiettivo di valutare quanto la propria università utilizzi pienamente gli strumenti predisposti dalla legge 190/2012 e seguenti, che guardano alla trasparenza non come semplice adempimento burocratico, ma come presupposto per generare attenzione, monitoraggio e quindi prevenzione di abusi e corruzione. Nella prima fase di questo percorso di monitoraggio è stata la somministrazione un questionario online  compilabile in forma anonima, su quattro diversi ambiti da osservazione: la sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, il Codice Etico e la piattaforma per il Whistleblowing. Domande semplici e intuitive, che hanno guidato gli studenti e le studentesse alla scoperta di questi strumenti; alla fine, la possibilità di segnalare possibili linee d’azione. Il monitoraggio civico, infatti, altro non è che l’attivazione di processi partecipativi democratici.

"Esame da superare: trasparenza !" A che punto siamo?

Dall'analisi dei dati a cui hanno partecipato centinaia di studenti provenienti da 60 università italiane, che rappresentano circa il 65% del totale, è uscito un quadro con poche luci e molte ombre, dove tuttavia una conoscenza ancora frammentaria e limitata degli strumenti anticorruzione si accompagna a una forte volontà a sostenere gli Atenei per migliorare la qualità della trasparenza.Concorsi pilotati, scambi di favori, “bandi sartoriali” tagliati su misura per i vincitori designati, familismo, titoli e pubblicazioni falsate oppure non rispondenti a quelle richieste dal bando, elusione da parte degli atenei delle disposizioni del Piano anticorruzione in materia di sorteggio dei commissari. Un caleidoscopio di opacità, irregolarità e illegalità , che dipingono un quadro a tinte fosche delle università italiane, dove spesso il merito è penalizzato a favore di una gestione nepotistica e personale

Partendo dai risultati Libera ha promosso la seconda tappa della campagna “A che punto siamo” con l’obiettivo di porre in modo ancor più forte al centro del dibattito universitario il tema della trasparenza. Un' altra tappa necessaria per attivare percorsi di impegno in grado di coinvolgere l’intera comunità accademica: le rappresentanze, il corpo docenti, la componente amministrativa, chi si occupa della ricerca, gli studenti e le studentesse. 

Le proposte

Abbiamo raccolto le proposte e gli impegni di studenti e studentesse, presidi universitari e reti di associazioni studentesche con l' obiettivo di porre al centro del dibattito universitario il tema della trasparenza.

Formazione:

  • Incontri di formazione per studenti e studentesse, specialmente matricole
  • Sensibilizzazione sul tema sui canali social di ateneo
  • Borse di studio sui temi della criminalità organizzata e della corruzione
  • Seminari sui rischi di corruzione in ambito professionale

Accesso gli strumenti di trasparenza:

  • Maggiore accessibilità alla sezione “Amministrazione trasparente” sul sito di ateneo
  • Canali per la segnalazione di opacità riservati a student* e dottorand*

Coinvolgimento:

  • L’uso delle mail istituzionali per coinvolgere student* e dottorand* nella scrittura di PTPC e codice etico
  • Più spazi di partecipazione per student* e dottorand* nell’elaborazione di PTPCT e codice etico
  • Un report annuale sull’attività della Commissione etica dell’ateneo

Come Libera ci impegneremo :

  • A un maggiore impegno culturale per spiegare i meccanismi di funzionamento della corruzione in università.
  • A redigere un vademecum su trasparenza e anticorruzione per la componente studentesca e per chi fa rappresentanza in università;
  • A rafforzare il percorso di supporto dopo la segnalazione di illeciti attraverso il servizio di Linea Libera;

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