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La rete di #GiustaItalia, presenta proposte emendative al decreto Liquidità

La rete di #GiustaItalia, presenta proposte emendative al decreto Liquidità

Le nostre tre priorità per garantire trasparenza e legalità nel sostegno economico alle imprese

Tre priorità tradotte in specifiche proposte emendative al disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto Liquidità per la fase 2 dell'emergenza Covid 19 per garantire trasparenza e legalità nella tracciabilità del sostegno economico alle imprese, sono state presentate stamattina dalla rete di #GiustaItalia, il Patto per la Ripartenza, promosso da Libera con Avviso Pubblico, Legambiente, Arci, Rete dei Numeri Pari, Rete della Conoscenza, Fuci, Centro Studi Pio La Torre, Cooperare con Libera Terra, Acsi, Us Acli, Acli, Agesci, Azione Cattolica, Gruppo Abele, Fondazione Interesse Uomo, Cgil, Cisl, Uil. Nel Patto erano inserite 18 proposte concrete riguardanti tre aree strategiche per fa ripartire il paese: mettere al centro i diritti sociali, assicurare la trasparenza nella gestione degli appalti, prevedere la tracciabilità del sostegno alle imprese.

“In particolar modo- commentano i promotori di #GiustaItalia - per quanto riguarda la tracciabilità del sostegno alle imprese le proposte emendative riguardano l'esclusione, da qualsiasi beneficio delle imprese oggetto di procedimenti penali per reati gravi (associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, frode, delitti ambientali etc.) e quelle che pagano le imposte nei paradisi fiscali, pur operando in Italia; l’autocertificazione obbligatoria per le imprese beneficiarie circa l’assenza di motivi ostativi alla concessione dei benefici previsti; la tracciabilità dei flussi di risorse finanziarie destinate alle imprese e del loro utilizzo coerente, con l’indicazione di conti correnti dedicati e l’assegnazione di un codice identificativo.

“Su questi temi – aggiungono i promotori - numerosi sono stati gli allarmi lanciati da soggetti istituzionali importanti, come la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, i Procuratori della Repubblica di Milano e Napoli, la Banca d’Italia. Facendo tesoro di queste autorevoli segnalazioni e delle forti preoccupazioni sul versante delle ingerenze mafiose raccolte nei territori dove operano concretamente le realtà da noi rappresentate, abbiamo tradotto questi allarmi e queste preoccupazioni in specifiche proposte emendative. Un piccolo contributo, un patto di assunzione di responsabilità collettiva, per presentare al Governo e al Parlamento proposte concrete per rilanciare l'economia, abbattere le disuguaglianze sociale, combattere le diverse forme di povertà per una società nuova libera da mafie e corruzione”.

Crescono le adesioni al Patto “GiustaItalia” lanciato la scorsa settimana da Libera, con Avviso Pubblico, Legambiente, Arci, Rete dei Numeri Pari, Rete della Conoscenza, Fuci, Centro Studi Pio La Torre, Cooperare con Libera Terra, Acsi, Us Acli, Fondazione Interesse Uomo, Cgil, Cisl, Uil. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto anche da Gruppo Abele, Acli, Agesci, Azione Cattolica, Terra Onlus, Forum Disuguaglianze e diversità, Unione inquilini nazionale, associazione POP, Spazio solidale, associazione di quartiere Collina della Pace, associazione Centro Documentazione Polesano.

 

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