In un momento in cui tanti piccoli imprenditori sono in crisi per la chiusura delle attività, sono sempre meno le persone che denunciano casi di usura e il motivo è tanto semplice quanto allarmante: c'è bisogno di liquidità, e gli usurai come le organizzazioni criminali non si fanno problemi a prestare soldi, a maggior ragione quando la gente ne ha bisogno.
''Ora le persone in difficoltà non denunciano gli usurai ma li vanno a cercare, è questo il fatto più preoccupante, i casi di usura che riguardano questo periodo si conosceranno dopo, quando sarà passata l'emergenza coronavirus. Al momento al nostro numero verde antiusura sono pochissimi a chiamare, le segnalazioni che riceviamo arrivano più da persone condannate o da collaboratori di giustizia'' spiega all'Adnkronos Enza Rando, vicepresidente dell'associazione Libera.
Mafie e usurai hanno molti soldi 'cash' da offrire e sanno come adeguarsi ai tempi di crisi, presentandosi alle loro vittime come 'benefattori' che offrono un sistema di 'welfare alternativo'.
''La nuova modalità dell'usuraio, specie in questo periodo, è di non guardare tanto all'interesse al quale offre il 'prestito', anzi, ora può permettersi di fare anche lo stesso interesse che applica la banca - sottolinea Rando - Con la differenza che l'usuraio, a differenza della banca, si presenta come amico e all'inizio non fa alcun problema. Questo perché l'obiettivo degli usurai, più che riavere i soldi, è quello di appropriarsi delle attività delle loro vittime, bar e ristoranti, innanzitutto'. Un fenomeno, quello dell'usura, che non è più confinato nelle regioni 'storiche' della criminalità organizzata. 'Il settore della ristorazione è molto a rischio anche in Emilia Romagna. E se parliamo di organizzazioni criminali, queste mirano sempre a espandersi anche all'estero, dalla Spagna all'Inghilterra.
Ma quali sono le categorie più a rischio di usura in questa emergenza da 'lockdown' a causa del coronavirus?
''Al di là di chi perde il lavoro, le categorie più a rischio sono soprattutto le piccole e medie imprese, quelle che vivono del lavoro più che del capitale, attività di ristorazione, bar, artigiani . E qui un ruolo importante lo dovrebbero svolgere le associazioni di categoria, attuando forme di solidarietà con i loro soci''.
Si spera che le risorse messe in campo dal governo e dall'Europa possano aiutare le persone ad uscire dall'emergenza.
''Usurai e criminali vanno lì dove c'è disagio, paura: loro nei momenti di difficoltà ci sono sempre, per questo è importante che proprio lì ci sia anche lo Stato e che questi fondi arrivino a chi ne ha davvero bisogno. Altrimenti vinceranno 'loro'''. E poi, avverte Rando, bisogna stare attenti perché anche i fondi governativi ed europei fanno gola alle organizzazioni criminali. ''Alle mafie non interessano solo i soldi ma soprattutto il controllo del territorio, che attuano penetrando il sistema economico, a tutti i livelli. E attraverso patti corruttivi possono arrivare a gestire questi fondi''.
Ma come si può ripartire e uscire da quella che sembra quasi essere una lotta di Davide contro Golia?
''Serve tanta etica serve che si parli di queste cose e che ci sia una rete sociale - altrimenti, se a prevalere saranno le paure e l'indifferenza, le mafie saranno ancora più forti''.