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Presentata l'agenda politica della rete europea promossa da Libera

Una serie di proposte contro il crimine organizzato e la corruzione alla vigilia delle elezioni europee.

Una nuova agenda politica contro il crimine organizzato e la corruzione, è stata presentata da Libera a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo  alla vigilia della nona tornata delle elezioni europee, per soffermarsi sull'analisi del contesto sociale e culturale presente in Europa e discutere di nuove proposte da costruire a livello transnazionale in tema di sicurezza e giustizia sociale.

Tra le proposte della nuova agenda politica di Libera: rielaborazione della definizione di “criminalità organizzata”; rilancio di una collaborazione diretta tra la società civile e le istituzioni europee; confisca dei beni criminali; rafforzamento della protezione delle vittime; promozione di una iniziativa legislativa nell’Ue in materia di protezione dei testimoni. Inoltre Libera chiede anche il potenziamento della lotta al riciclaggio, una strategia “più incisiva” contro il traffico di droga, la cooperazione “più efficiente” nella lotta al traffico di esseri umani, il contrasto al crimine contro l’ambiente; la lotta al commercio di armi. Ogni proposta è declinata in un'azione concreta o iniziativa legislativa su scala europea. 

Nell'occasione è stata presentata anche "Chance, Civil Hub Against orgaNised Crime in Europe", la nuova rete europea promossa da Libera e da altre associazioni provenienti da diversi Paesi Membri (e non), perché occorre costruire strategie integrate, dare risposte globali a un problema globale, che è la criminalità organizzata con tutte le 'zone grigie' annesse.

“Chance - ha ribadito Luigi Ciotti, presidente di Libera, presente a Bruxelles - vuol dire opportunità. Ecco, siamo qui per questo, per costruire, insieme, una nuova opportunità per contrastare il crimine organizzato, le mafie, la corruzione, che “sono parassiti della società e del sistema economico. Serve un risveglio delle coscienze. C’è bisogno di un’opera quotidiana di cittadini capaci di tradurre la voglia di cambiamento in forza di cambiamento. Oggi il futuro ci chiede di uscire dalle nostre paure, il futuro ci chiede di andargli incontro”.

“Ciascuno deve fare la propria parte – conclude don Ciotti – per contrastare sistemi criminali e corruttivi che si insinuano nella società e prima ancora nelle nostre coscienze. Per far questo, dobbiamo puntare sulla corresponsabilità, su atti e comportamenti quotidiani virtuosi, su un’etica incarnata nella vita quotidiana. È il linguaggio della democrazia, appunto il linguaggio della corresponsabilità. Il vocabolario del noi”.

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