Si è conclusa Contromafiecorruzione
20 ott 2024 - Un manifesto di impegno con richieste alle Istituzioni e alla politica rimettere al centro del dibattito nazionale la lotta alle mafie e alla corruzione
Tre giorni di lavoro, riflessioni e confronto con la partecipazione complessiva di oltre 500 partecipanti da tutta Italia. Due plenarie, quattro aree tematiche e otto gruppi di lavoro. Si è conclusa a Trieste l'edizione di Contromafiecorruzione Nord Est, un appuntamento per accendere i riflettori sul Nord Est in preparazione del 21 marzo, Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si svolgerà a Padova.
All'ultima giornata dei lavori hanno partecipato Giuseppe Governale, Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia e Luigi Ciotti.
Sono stati presentati dai tutor la sintesi dei lavori degli otto gruppi tematici. (In allegato i documenti di sintesi).
Nella lotta alla mafia a parole ci sono tutti, ma molte parole sono stanche: abbiamo bisogno di parole vere che si traducono in fatti e concretezza. Lo chiediamo alla politica del Paese, alle amministrazioni e alle istituzioni disposte a collaborare per il bene comune insieme. Abbiamo il dovere di essere un pungolo propositivo, chiaro senza sconti se non viene fatto quello che deve essere fatto per il bene di tutti". Lo ha affermato il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, a conclusione della tre giorni di Stati generali dell'Antimafia Nordest "Contromafiecorruzione" a Trieste. Don Ciotti ha quindi aggiunto che "non basta pero' chiedere alla politica e alle istituzioni", "dobbiamo chiedere anche a noi di essere cittadini veri e non a intermittenza a seconda dei momenti e delle situazioni, cittadini che si assumono la propria parte di responsabilita'. Il cambiamento - ha concluso - ha bisogno del nostro contributo, del nostro metterci in gioco".
Don Luigi Ciotti ha proseguito "i social sono strumenti formidabili di consenso e dunque di potere, strumenti su cui si sono buttati ad esempio i politici piu' scaltri con l'intenzione di creare un rapporto diretto disinvolto e fintamente paritario con l'elettore, ma gli elettori con questa metodologia e con questo uso di quello strumento vengono ridotti al rango di seguaci, di fan e tifosi. Dobbiamo stare attenti a questa modalita' che va a scavalcare i tempi e modi della democrazia". "Oggi - ha spiegato - viviamo in un sistema in cui la democrazia procede a sondaggi, alcuni pilotati, senza alcuna idea e disegno, lasciando che sia il consenso di volta in volta a decidere la direzione. Questa e' la morte della politica, il via libera ai veri spacciatori di illusioni, quelli esperti di slogan e semplificazione. In queste fessure - ha osservato - vanno a nozze mafie, corruzione, furbi, illegalita'. Dobbiamo evitare le facili generalizzazioni" e stare "attenti all'antimafia malata. Non siamo qui a giudicare nessuno, ma a tutelare le cose belle". "Abbiamo bisogno di cittadini responsabili e veri - ha concluso don Ciotti - abbiamo il dovere di far in modo che i social sia a utilizzo a servizio di tutti".
Progetto sostenuto con i fondi "Otto per Mille della chiesa Valdese"
www.ottopermillevaldese.org